Anche la Sicilia, in particolare il PRI siciliano, ricorda il 217° anniversario della nascita di Giuseppe Mazzini, nato a Genova nel 180 e morto a Pisa nel 1872. La figura di Mazzini è strettamente legata alla città di Messina perché fu proprio qui che il suo nome venne scelto come rappresentante al parlamento di Firenze nelle elezioni del 25 febbraio.
Sebbene per due volte questa elezione fu invalidata dagli organi monarchici, per altrettante volte Messina confermò il suo voto a Mazzini, anche se il genoese giammai scese in riva allo Stretto per farsi propaganda, segno dell’attaccamento dei siciliani ai valori democratici e repubblicani mazziniani. L’importanza del pensiero di Mazzini, sintetizzabile nel binomio “Pensiero ed azione”, consta appunto nella necessità di applicare politicamente, quindi realmente, i valori essenziali connaturati all’essere umano quali la giustizia, la solidarietà, la libertà, il lavoro giusto che realizza le facoltà dell’uomo e ne soddisfa le esigenze, la cultura come mezzo di emancipazione personale e sociale.
Anche rispetto al concetto di Europa, Mazzini ebbe la sua visione egualitaria di unità di popoli e di cuori e non di livellamento economico, secondo un progetto federativo mai applicato, ma che avrebbe invece potuto risolvere molti nodi della politica europea attuale, tenendo conto delle diversità di tutti i popoli pur nella consapevolezza della necessaria fratellanza tra essi. Tutti valori eterni che anche oggi la politica dovrebbe propugnare e portare avanti, arrancando invece in un’eterna contingenza senza idealità né scelte di lungimiranza. Proprio per questo i repubblicani, eredi di Mazzini, ricordano all’Italia il nome e la faticosa ed eroica attività di questo purissimo padre della Patria, affinché i suoi valori possano nuovamente diventare pane quotidiano della sempre più povera scena politica italiana attuale. Da rispolverare potentemente, nell’ideale mazziniano, è anche l’enorme importanza che egli dava al concetto di Dio come elemento lievitante di ogni “popolo nuovo”, anche qui sintetizzata dal binomio “Dio e Popolo”, fonte di morale e di umanità.