Con la “Leggenda della Draunàra” gli alunni del Capuana sono in scena al teatro Massimo di Palermo. Lo spettacolo arriva a conclusione del progetto Panormus che ha visto il coinvolgimento di 80 studenti di tutti e 3 gli ordini.
“La leggenda della Draunàra” è il titolo della fiaba musicale portata in scena dagli alunni dell’Ics Luigi capuana che si sono esibiti,questa mattina, sulla scalinata del teatro Massimo, in occasione della chiusura del progetto Panormus, incentrato quest’anno sul tema “Vivere la città al ritmo del suo mare”, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando.
Il mare e tutto ciò che ne fa parte sono stati il punto di partenza, fulcro e punto di arrivo del lavoro proposto dagli studenti del Capuana. La Draunàra, nella tradizione siciliana, è il nome della tromba marina tanto temuta dai pescatori. “A differenza delle scorse edizioni de “La scuola adotta un monumento”, dove il nostro istituto ha adottato un intero percorso, come quello del Capo – spiega Salvo Amata, dirigente scolastico del Capuana – quest’anno abbiamo preso parte a questa nuova apertura della città che ha visto coinvolti tutti gli alunni di tutti e tre gli ordini di scuola, compresi gli alunni speciali e i tanti ragazzi di altra cittadinanza. Abbiamo realizzato una performance di grande inclusione e sono più che soddisfatto di quello che alunni e docenti hanno portato in scena”.
“Dopo due anni di mancata attività, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia – aggiunge Epifania Lumino, docente e coordinatrice per lo sviluppo dei rapporti scuola e territorio – siamo tornati a collaborare con associazioni ed enti presenti sul territorio. La nostra scuola, dalla forte connotazione identitaria come scuola dell’accoglienza e dell’inclusione, ha presentato una performance che ha messo insieme diverse esperienze artistiche, in un’opera inedita in cui gli studenti hanno potuto fare esperienza di un’opera d’arte totale”.
Un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento sul palco di oltre 80 ragazzi. In particolare, l’allestimento dello spettacolo ha consentito anche ai docenti di mettere in gioco le proprie professionalità e competenze artistiche, nell’ottica di uno scambio reciproco e di un’opportunità di arricchimento umano.
“Siamo partiti dal testo inedito del poeta trapanese Giuseppe Vultaggio – racconta Maria Concetta Armetta, referente Legge Regionale n°9 e progetto Panormus – e, attraverso l’orchestra, il coro d’istituto, i piccoli attori, le deliziose ballerine e i piccolissimi scenografi, abbiamo coinvolto una rappresentanza dei nostri alunni dai 3 ai 13 anni appartenenti alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla scuola secondaria di primo grado. Un prodotto d’istituto che sintetizza le peculiarità dei nostri alunni nonché le diverse culture dei paesi di provenienza”.