Una riduzione dello spettacolo “Nel tempo che ci resta”, elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è stata messa in scena il 12 e il 13 maggio al teatro Vittorio Emanuele di Messina. Ad assistere allo spettacolo gli studenti provenienti dagli istituti di Messina e provincia. Lo spettacolo è promosso dalla città metropolitana e realizzato in co-organizzazione con l’ente teatro, l’associazione D’aRteventi e il provveditorato agli studi.
L’opera, scritta e diretta da Cèsar Brie, racconta, con un pathos crescente, gli avvenimenti, le complicità e le omissioni messe in atto da una parte delle istituzioni dello Stato che, inesorabilmente, hanno condotto alla morte di Giovanni Falcone e, appena 57 giorni dopo, di Paolo Borsellino. Sul palco gli attori Marco Colombo Bolla, César Brie, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile che hanno narrato, con una incredibile intensità recitativa, vicende che hanno segnato la storia recente dell’Italia, senza mai banalizzare il racconto ma presentandolo nei suoi aspetti più reali, sebbene a volte sconvolgenti.
Una riduzione dello stesso spettacolo è stata presentata al Teatro “Piccolo Shakespeare”, all’interno della Casa circondariale di Gazzi.
La messa in scena è stata realizzata in collaborazione con la Libera Compagnia del Teatro per Sognare, composta da detenuti – attori, che hanno recitato parti dello spettacolo, lasciando parlare le emozioni
attraverso improvvisazioni teatrali. Nell’occasione è stato illustrato alla stampa il testo di un lavoro teatrale inedito, realizzato interamente
all’interno della struttura carceraria, con la regia del siciliano Mario Incudine. L’opera, che sarà presentata al teatro antico di Tindari, è il risultato di un percorso di riabilitazione intrapreso dagli operatori carcerari e dai detenuti che attua uno dei principi sanciti dalla Costituzione italiana.