È stato celebrato anche a Caltanissetta il 170° anniversario della fondazione della polizia di Stato nell’elegante cornice del teatro Regina Margherita. Il presidente della repubblica quest’anno ha concesso la medaglia d’oro al merito civile alla bandiera della polizia per le attività svolte durante la pandemia.
Lungo corso Vittorio Emanuele è stato schierato un picchetto d’onore e automezzi delle specialità della polizia di Stato. Un’amministrazione longeva che ha accompagnato nel tempo i cambiamenti della società, trasformandosi essa stessa per soddisfare nuove esigenze nella continuità del motto “sub lege liberats”. Una polizia radicata nel presente e proiettata verso il futuro che dopo due anni di stop causati dalla pandemia torna a condividere con i cittadini i suoi più autentici valori ed i risultati conseguiti grazie al quotidiano operato delle sue donne e dei suoi uomini.
Il presidente Mattarella ha concesso la medaglia d’oro al merito civile alla bandiera della polizia di Stato per le attività svolte. “Alle donne e agli uomini della polizia di Stato che con eccezionale valore e senso del dovere hanno profuso ogni energia nel garantire, anche in occasione dell’emergenza pandemica, la tutela della salute di tutti i cittadini”. Un’ecezionale banco di prova che ha evidenziato lo spirito di servizio che caratterizza l’attività di ciascunn poliziotto. Dopo che lo speaker ha letto i messaggi del capo dello stato, del ministro dell’interno e del capo della polizia, ha preso la parola il questore di Caltanissetta, Emanuele Ricifari, il quale ha ringraziato gli ospiti intervenuti enunciando il discorso celebrativo della ricorrenza.
Al termine, il questore ha invitato a salire sul palco del teatro il vicario del vescovo, Onofrio Castelli, il quale ha fatto un breve intermendo esprimento, in nome del vescovo Mario Russotto, sentimenti di gratitudine per l’operato della polizia di Stato. Sul palco sono salite poi due giovani studentesse del liceo scientifico Alessandro Volta di Caltanissetta: Gojnea Joana, romena e Amatellah Rabihi, nata in Italia e di nazionalità marocchina. Le due ragazze hanno testimoniato la loro esperienza di integrazione nel nostro paese. Alla cerimonia hanno partecipato anche le studentesse dell’istituto senatore Angelo Di Rocco che, come di consueto, hanno assicurato il servizio di accoglienza degli ospiti. Infine, ha partecipato alla ricorrenza anche una classe di studenti della prima media Giovanni Verga di Caltanissetta insieme agli insegnanti.
Sedici le ricompense conferite dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e consegnate dal Questore, ai poliziotti distintisi nel corso dei servizi di polizia:
Encomio solenne conferito all’agente scelto Sottosanti Dario, in servizio alla sezione volanti, per aver partecipato a un’operazione di polizia giudiziaria conclusasi con l’arresto di 14 persone indagate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (Reggio Calabria, 22 gennaio 2016);
Encomio conferito al vice ispettore D’Anca Salvatore, al sovrintendente capo Bevilacqua Giuseppe Antonio, al vice sovrintendente Garzia Salvatore, all’assistente capo coordinatore La Barbera Maurizio, all’assistente capo coordinatore Sardo Maurizio Giuseppe, in servizio alla Squadra Mobile, al vice ispettore Faraci Michele Ernesto, al vice sovrintendente Messina Salvatore Francesco e al sovrintendente capo Ficicchia Giuseppe, in servizio al commissariato di Gela tutti per aver partecipato all’operazione di polizia giudiziaria “Falco” conclusasi con l’arresto di 16 persone per associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi (Gela, 22 giugno 2016);
Encomio conferito all’assistente capo Cammarata Michele, in servizio alla Squadra Mobile per aver arrestato, libero dal servizio, due individui resisi responsabili di furto in abitazione (Caltanissetta, 10 settembre 2017);
Encomio conferito all’ispettore superiore Sirone Emanuele, al sovrintendente Ferrante Salvatore e all’assistente capo coordinatore Vona Giovanni, in servizio commissariato di Gela per aver partecipato a un’attività di polizia giudiziaria arrestando un soggetto responsabile di detenzione illecita di armi clandestine (Niscemi, 2 gennaio 2008);
Lode conferita all’ispettore superiore Romano Maria e all’assistente capo Falco Nazzareno, in servizio alla sezione volanti per aver espletato una complessa attività di polizia giudiziaria che ha consentito di arrestare un soggetto per atti persecutori (Caltanissetta, 17 novembre 2017);
Lode conferita all’assistente capo coordinatore Di Francesco Sebastiano, in servizio all’Ufficio Immigrazione, per aver espletato un’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di sottoporre a fermo un cittadino di nazionalità somala, ritenuto responsabile di sequestro di persona a scopo di terrorismo, nell’abbordaggio e cattura di una nave petroliera italiana (Caltanissetta, 12 agosto 2017).
Per lasciare un segno tangibile del 170° Anniversario della fondazione della Polizia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo mentre l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato una moneta corrente dal valore di 2euro, che raccontano l’impegno profuso da poliziotte e poliziotti a salvaguardia dei valori della legalità e della sicurezza. Nel corso della cerimonia svolta a Roma il primo esemplare della moneta è stato consegnato dal Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Il nostro motto degli ultimi anni “esserci sempre”- ha dichiarato il questore Emanuele Ricifari – ci ha impegnato e ci impegna nel presente momento storico-sociale-bellico in cui si ha la sensazione di trovarsi ad uno di quegli incroci epocali che abbiao studiato nei libri di storia. Noi ci siamo sempre, la polizia come funzione moderna e costituzionale di garanzia del libero esercizio dei diritti è sempre presente ovunque ci sia bisogno di soccorso, aiuto, sicurezza, sostegno nei pubblici e privati infortuni, riparazione di torti, oppure non svolge la sua missione.
“Da qualche tempo il tradizionale sottobosco di interessi incompatibili che si intrecciano tra pubblico e privato, viene fronteggiato da un’azione che, partita dalle istituzioni di controllo (magistratura e polizia), oggi vede sempre più sinceramente coinvolti i soggetti rappresentativi dell’elettorato.
Così si affronta e argina il sottobosco criminale pervaso dalla cultura mafiosa radicata trasversalmente in una parte minoritaria ma, purtroppo, incidente dei cittadini.
Tuttavia Caltanissetta non è certo una città che vive di insicurezza urbana e dove non si registra una particolare attività criminosa. Questo si deve al lavoro costante e capillare delle forze dell’ordine.
I reati, è ovvio, vengono commessi come altrove, ma in città non aleggia una sensazione di insicurezza, non c’è percezione di pericolo o particolari timori ma, come in tutti i centri di media grandezza, ha le sue zone critiche.
Diversa è la situazione in provincia e in particolare a Gela e Niscemi che sono tra le aeree a più alta densità criminale del Paese.
Ci troviamo in un momento in cui sono in corso dibattimenti di procedimenti importanti. Le istituzioni dopo essere state scosse da un’azione che ha dimostrato la capacità dello Stato di fare pulizia anche dentro la propria casa quando questa viene surrettiziamente occupata da chi ha interessi tutt’altro che commendevoli e utili per la collettività.
La Polizia, e lo rivendichiamo con orgoglio, è stata in prima linea, in questa lotta, con l’Autorità Giudiziaria.
Giungo in questa terra e vedo l’affermazione di una cultura istituzionale nuova fatta di stretta collaborazione, di “compattezza” (come ama dire il nostro Prefetto) e coesione tra Istituzioni, coesione tra forze di Polizia, coesione tra le Autorità.
Il mandato forte del Capo della Polizia quando fui assegnato a Caltanissetta fu: ”dobbiamo essere la chiesa al centro del villaggio per tutto ciò che attiene la Pubblica Sicurezza”.
Nella nostra provincia si è così sviluppato un rapporto forte con i Sindaci – la pandemia lo ha imposto e reso giornaliero – in qualità di Autorità locali” ha concluso Ricifari.