C’è grande scoramento tra i lavoratori, diretti e dell’indotto, dell’area di Termini Imerese coinvolti nella vicenda ex Blutec. Ad esprimere questo sentimento, a nome delle circa 900 maestranze (oltre 600 dirette e 300 delle aziende collegate) che ormai da oltre 10 anni attendono di poter ritornare a lavorare, rimanendo appesi agli ammortizzatori sociali, è il vice segretario nazionale della Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo che la scorsa settimana ha preso parte ad una nuova riunione sulla vertenza.
“Ci siamo seduti al tavolo di confronto convocato dal Ministero dello Sviluppo economico con la percezione di trovarci di fronte l’ennesimo passaggio a vuoto e così, in effetti, è stato confermando i nostri timori. L’assordante silenzio che ha caratterizzato questi ultimi mesi, dopo l’ultimo incontro che aveva aperto a nuove opportunità mai concretizzate, è stato un segnale indicativo rispetto a quello che poi è stato dichiarato dai rappresentanti del Mise e dai commissari.
Se è vero che i progetti validi ancora in piedi rappresentano comunque un punto di partenza, è evidente anche che gli stessi non possono impiegare una così grande mole di personale vincolato al sito che necessita collocazione. Attendiamo con speranza il nuovo bando che verrà pubblicato per la ricerca di potenziali investitori, ma nel contempo siamo consapevoli che senza un’azione incisiva da parte delle istituzioni sarà difficile trovare soluzioni adeguate. Il tutto mentre lo stabilimento, chiuso da anni, continua comunque a generare impieghi economici ed il paventato accordo pluriennale con Terna sarebbe stato strategico per la messa a reddito di una porzione di terreno. Operazione che avrebbe potuto sicuramente garantire un’entrata rispetto ai costi gravanti sulla collettività per il mantenimento della struttura (ma anche per assicurare un prepensionamento e, quindi, l’alleggerimento delle unità lavorative e la riqualificazione delle altre).
Fabbrica che, con il passare del tempo, si sta anche deteriorando – fa notare Mazzeo. Chiediamo quindi che la Regione siciliana, inspiegabilmente assente durante l’ultima videoconferenza con il Mise, prenda in mano la situazione convocando prima di tutto un vertice a livello regionale. Intanto per vedere di riprendere il filo interrotto con Terna, incentivando la stessa azienda a scegliere Termini imerese piuttosto che altri siti e, nel contempo, individuare le strategie più opportune per evitare che anche questa manifestazione di interesse vada a vuoto. La ex Blutec e i suoi numerosi lavoratori non sono una questione locale – conclude il vice segretario nazionale della Ugl Metalmeccanici – ma di tutta la Sicilia e deve trovare una soluzione concreta per evitare l’ennesimo dramma del lavoro in una terra in cui la disoccupazione è ormai balzata alle stelle.”