Paternò (Ct): rubavano auto nei parcheggi dei centri commerciali, arrestati

Due persone sono state arrestate a Paternò dai carabinieri perché rubavano auto nei parcheggi dei centri commerciali. Le manette sono scattate ai polsi di un 55enne, locatario del capannone dove è stata trovata una ingente refurtiva e di un 30enne di Biancavilla. I due sono stati colti in flagranza di reato per riciclaggio aggravato e ricettazione in concorso e hanno anche proceduto al loro deferimento per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Da tempo i militari avevano concentrato la loro attenzione sul fenomeno dei furti di auto verificatisi negli ultimi tre mesi nelle aree parcheggio di numerosi centri commerciali presenti nel territorio della provincia.

Le indagini hanno permesso di attenzionare un capannone in contrada Tre Fontane, lungo la strada provinciale 58, in una zona immediatamente a ridosso del centro abitato di Paternò dove, lo scorso pomeriggio, hanno pazientemente atteso l’arrivo del proprietario del capannone giunto su una Jeep Renegade in compagnia del suo dipendente. I due hanno appena avuto il tempo di entrare nella struttura perché i militari vi hanno fatto irruzione, bloccandoli dopo aver constatato all’interno la presenza di un’incredibile quantità di parti meccaniche di autovetture, ovviamente di presumibile provenienza furtiva.

Nel capannone sono state trovate molte quantità di parti meccaniche di auto, ovviamente di presumibile provenienza furtiva. Nel capannone, ancora quasi del tutto integra, hanno trovato non solo una Fiat Tipo rubata domenica scorsa nel parcheggio di un centro commerciale in contrada Gelso Bianco di Catania, ma anche, pronte per la vendita a compiacenti acquirenti, le varie componenti di numerosissime autovetture già smontate, ordinate con sapiente accortezza.

In particolare, dai preliminari accertamenti, il 55enne risulta essere titolare di una ditta operante nel settore del commercio di autoricambi usata, pubblicizzata sulla pagina degli annunci economici di un noto social network o in siti specializzati onilne presenti su internet.

Il titolare e il suo aiutante, 30 anni, avrebbero tenuto un’accurata contabilità delle almeno 46 auto, ormai “sezionate”, le cui componentistiche sono risultate essere già pronte per la spedizione a vari acquirenti in tutta Italia. Sono stati trovati dai militari appunti su un quaderno concernenti le disponibilità dei pezzi di ricambio suddivisi per marca e modello.

All’interno del capannone era presente un’attrezzata officina per lo smontaggio delle auto mentre nel terreno aziendale di pertinenza, oggi posto sotto sequestro, i militari hanno rilevato un’attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi non autorizzata mediante lo sversamento di olii ed idrocarburi esausti.

Per il 55enne sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per il 30enne l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro. Nei confronti del 55enne è stata disposta la sospensione del beneficio della quota di denaro percepita dalla sua convivente grazie al reddito di cittadinanza.

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