A Campofiorito, nel palermitano, si presenterà domani, lunedì 4 aprile alle 18.00, all’ex lavatoio comunale Regina Elena, nell’ambito dell’iniziativa di BCsicilia “30 libri in 30 giorni” il libro “Atlante dell’antica viabilità della Sicilia” di Angelo Vintaloro.
Dopo i saluti di Giuseppe Oddo, sindaco di Campofiorito; Angela Piraino, presidentessa Pro Loco di Campofiorito; Antonio Navarra, past president Lions Corleone e l’introduzione di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia, è previsto l’intervento di Giovanni Lisotta, studioso e divulgatore scientifico del territorio. Un appuntamento alla presenza dell’autore.
Tracciare l’antica viabilità di questa particolare area dell’entroterra della Sicilia occidentale non è stato lavoro di poco conto, perché purtroppo spesso i lavori agricoli hanno inglobato lunghi tratti di strade che in questo studio ha avuto una sua ricostruzione. Importanti conclusioni in merito sono legate anche all’antropizzazione e alle dinamiche storiche, che hanno arricchito questo settore dell’isola di presenza umana e di traffici commerciali, ma anche militari.
Poco fuori Corleone, in contrada Spinuso, si intersecavano le più importanti vie siciliane, la via Consolare Palermo-Agrigento che ricalcava l’antico tragitto preistorico ed ellenistico, la trasversale Sicula che collegava Kamarina a Mothia e che aggregava la via dei Jenchi, proveniente dal messinese. Il territorio era attraversato in tutte le direzioni dalle arterie che collegavano le più importanti città, ma rappresentava anche la cerniera tra i territori dominati dai siculi, dai sicani, dagli elimi, dai cartaginesi e dalle città stato elleniche.
Il militare rappresenta un unicum che ci ha dato la prima grande certezza sulla antica viabilità ed è anche su questo dato, che è stata confermata l’importanza territoriale di città come quella posta su Pizzo Nicolosi, su Casale di Sopra, in contrada Bisagna, a Monte Castellaccio di Campofiorito e a Busammara.
Alcuni tratti si conservano ancora in ottimo stato, ma quello che è più importante è che queste vie sono state inglobate nelle regie trazzere, preservandole in tal modo dalla loro scomparsa.
Angelo Vintaloro, corleonese, classe 1965, ha fondato il museo civico comprensoriale Pippo Rizzo di Corleone nel 1991 e l’archeoclub locale nel 1992. Specializzato in archeologia preistorica, protostorica e sull’evoluzione umana. Ha effettuato ricerche archeologiche in Italia ed all’estero.
Membro collaboratore dell’istituto italiano di preistoria e protostoria di Firenze e dell’unione internazionale delle scienze preistoriche e protostoriche. Ha lavorato con Sebastiano Tusa dal 1992 al 2019, anno della sua tragica scomparsa. Ha al suo attivo decine di pubblicazioni scientifiche e per la sua attività è stato insignito di premi nazionali ed internazionali.