La commissione toponomastica di Messina ha recentemente approvato il provvedimento dei consiglieri del M5S per intitolare tre strade della città ad altrettante vittime innocenti di mafia. Si tratta di: Gregorio Fenghi, Angelo Alibrandi e Antonio Falcone, messinesi uccisi dalla criminalità organizzata negli anni Ottanta e Novanta.
Alla conferenza stampa, ospitata nel salone delle bandiere di palazzo Zanca, hanno preso parte anche i familiari delle tre vittime, il giudice Marcello Minasi, Gennardo D’Uva, figlio dell’avvocato Nino D’Uva e il deputato Antonio De Luca, componente della commissione antimafia all’Ars.
“Il capitale simbolico che implica la denominazione di strade con i nomi di Fenghi, Alibrandi e Falcone, ha l’obiettivo di conservare la memoria e costruire un nuovo futuro all’insegna dell’impegno e della cultura antimafia – ha dichiarato la consigliera Cannistrà”.
Nel corso della mattinata è stato anche proiettato un video-testimonianza sulla mafia messinese, diretto da Andrea Scarfi, riprese e montaggio di Gabriele Ferrante e con la consulenza criminologica di Marcello La Rosa.
Questo incontro ha rappresentato anche l’occasione per i consiglieri Cannistrà, Fusco, di illustrare alcune significative attività svolte dal gruppo del Movimento 5 stelle sul tema della legalità per la città di Messina. Basti pensare, ad esempio, ai numerosi solleciti che i consiglieri penta stellati rivolsero all’amministrazione comunale per indire le manifestazioni pubbliche per l’affidamento in uso gratuito dei beni confiscati alla criminalità organizzata non ancora assegnati e già nel marzo del 2020 presentarono un’inteerrogazione all’allora sindaco Cateno De Luca, chiedendo un resoconto sui beni nella disponibilità del comune di Messina e sul loro utilizzo.
Inoltre, lo stesso gruppo, nel febbraio del 2019, attraverso due interrogazioni, aveva sollecitato l’amministrazione per attuare le disposizioni previste dal regolamento comunale sulle politiche antimafia, misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e sostegno alle imprese che denunciano, approvato dal consiglio comunale a novembre 2017.
Risale al maggio del 2019, infine, una proposta di delibera, poi sottoscritta da tutti i consiglieri comunali, nella quale si dava mandato all’amministrazione di procedere, con apposito atto di giunta, alla nomina dei componenti dell’osservatorio comunale antimafia.
“Purtroppo, nonostante le nostre svariate attività sul tema della legalità che sono di centrale importanza per una città come Messina – sottolinea il consigliere Fusco – abbiamo ricevuto solo silenzi da parte dell’ex sindaco De Luca e della sua giunta”.