Catania: violenza sessuale e sequestro di persona, 3 arresti

Atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiali. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, tre soggetti raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Catania.

L’indagine di Catania è condotta dalla compagnia carabinieri di Caltagirone dal novembre scorso e ha consentito di accertare, seppure in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contradditorio, un gravissimo quadro indiziario nei confronti degli indagati ritenuti responsabili di spregevoli condotte nei confronti di una delle figlie minori dei genitori, appena 15 e 14 anni al momento dell’inizio dei fatti contestati.

Sulla base delle indagini è emerso un contesto familiare molto degradato nel cui ambito il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minaccia ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima per ottenere da quest’ultimo, cibo e denaro.

La giovanissima ragazza veniva praticamente utilizzata come merce di scambio e sarebbe stata ripetutamente indotta ad accompagnarsi al compare, con cui aveva instaurato una relazione di convivenza, nonché ad intrattenersi presso la sua abitazione anche nelle ore notturne e a provvedere alla preparazione dei pasti e alle faccende domestiche.

E’ emerso che i genitori della vittima, oltre ad intervenire sulla giovane affinché si riappacificasse con il convivente in caso di litigi con lo stesso, avrebbero rimproverato e percosso la figlia, esortandola a comportarsi bene, a seguito delle manchevolezze comportamentali riferite dall’uomo. il padrino della minorenne era già pregiudicato per reati contro la persona e in materia di armi nonché all’epoca dei fatti affidato in prova ai servizi sociali per altra condanna. In un’occasione era stato imposto fisicamente alla quindicenne di consumare un rapporto sessuale non consensuale e in un’altra l’avrebbe costretta a rimanere chiusa in casa, percuotendola, soltanto per essersi ribellata.

Con riferimento alla figura del padre della ragazza, gravato da numerosi e gravi precedenti penali anche per reati contro la persona, è emerso che lo stesso, contattato da un’assistente sociale del comune di residenza per problemi di dispersione scolastica di un’altra figlia di dieci anni avrebbe rivolto minacce di “fare danni” al pubblico ufficiale per costringerla a non disporre visite domiciliari.

S.S.L. avrebbe anche ceduto marijuana ad un minore in prossimità della comunità dove quest’ultimo era stato collocato con provvedimento del tribunale per minorenni, nonché abbia detenuto armi clandestine e mnunizionamento, portando in luogo pubblico un fucile doppietta a canne mozze e una pistola 375 magnum, rinvenuti e sequestrati durante l’indagine mentre erano nella disponibilità di una coppia compiacente finita in manette. I due uomini sono stati rinchiusi in carcere, mentre la donna è stata tradotta nell’istituto a custodia attenuata per madri di Avellino.

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