Quattordici persone sono state arrestate a Catania dai carabinieri del comando provinciale impegnati nell’operazione denominata “Vicerè”. Gli arresti sono stati effettuati tra Gravina, Giarre ed Acireale.
I provvedimenti, in particolare, sono diventati definitivi per l’avvenuto pronunciamento della corte di Cassazione e ha determinato la carcerazione de condannati per l’espiazione della pena ancora residuale per: Filippo Anastasi, 41 anni (10 anni e 8 mesi di reclusione) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata e plurime estorsioni aggravate; Alberto Gianmarco Angelo Caruso, 41 anni (4 anni, 5 mesi e 25 giorni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata e plurime estorsioni aggravate; Giuseppe D’Agata, 45 anni (7 anni e 4 mesi di reclusione) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Salvatore Di Mauro, 35 anni (4 anni, 4 mesi e 18 giorni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata ed estorsione aggravata; Giuseppe Fichera, 56 anni (10 anni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Antonino Fosco, 40 anni (7 anni e 4 mesi) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Giovanni Giuffrida, 79 anni (1 anno, 11 mesi e 24 giorni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Concetto Laudani, 50 anni (1 anno, 11 mesi e 29 giorni di reclusione) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Daniele Mangiagli, 35 anni (6 anni) per associazione a delinquere di tipo mafioso aggravata; Francesco Antonino Pistone, 59 anni (12 anni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Omar Scaravilli, 41 anni (4 anni e 10 mesi) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Maria Scuderi, 61 anni (2 anni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Maria Scuderi, 61 anni (2 anni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata; Salvatore Sorbello, 63 anni (2 anni) per associazione per delinquere di tipo mafiosa aggravata e Antonino Ventura, 42 anni (1 anno, 11 mesi e 12 giorni) per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata.
Le indagini erano culminate nell’emissione della corposa ordinanza per l’esecuzione di miusre cautelari da parte del Gip a carico di 109 indagati, eseguita nel febbraio del 2016 dal nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Catania che si era occupato dell’attività di indagine.
Gli indagati erano stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione e traffico di droga, detenzione e porto illegale di armi ed altri reati. Inoltre, le indagini hanno evidenziato la duttile articolazione del clan mafioso che aveva localmente suddiviso il territorio della provincia demandandone la singola gestione a gruppi lì radicati, aventi una propria autonomia decisionale seppur sempre sottoposti alle disposizioni dei vertici dell’organizzazione criminale per le questioni più importanti, ovvero dai componenti della storica famiglia dei Laudani, in particolare per ciò che concerneva i rapporti con le altre organizzazioni criminali. Gli arrestati sono stati associati alle carceri di Catania Bicocca, Augusta, Caltanissetta, Sirausa ed Agrigento.