Nell’ultimo giorno dell’anno vecchio è arrivato in tutte le librerie italiane e online la seconda edizione di “PIRAterie” che ha avuto un successo straordinario. A scriverlo è il sociologo siciliano Francesco Pira, con la complicità dell’editore Antonio Liotta, patron di Medinova.
L’autore ha voluto trasformare il PIRAta buono, in un PIRAta molto cattivo, dal volto arrabbiatissimo che già dalla copertina è capace di raccontare cosa è successo nella nostra faticosa “social esistenza quotidiana”.
“C’è un aneddoto davvero buffo che voglio raccontare su questo libro – spiega sorridendo l’autore, Francesco Pira, docente associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’università di Messina, saggista e giornalista – quando abbiamo parlato della copertina con il maestro D’Alessandro e con l’editore Liotta, mi hanno chiesto un’immagina in cui ero particolarmente arrabbiato. Ma non l’ho mai trovata. E quindi era difficilissimo alterare i caratteri per rendermi in copertina un PIRAta adirato e molto brutto”.
L’autore ha voluto dedicare il libro a colui che definisce un suo cugino: Ugo Grillo, scomparso a soli 50 anni per un terribile male.
Nel libro PIRAterie2 la Vendetta riprende idealmente il percorso lasciato che Pira aveva temporaneamente concluso nel 2018. E che non si tratti di una replica, ma di un’analisi verticale e multifattoriale lo evidenziano le sette sezioni, in cui il libro è stato suddiviso. Secondo l’autore Francesco Pira “sfogliando le pagine potrete poi rendervi conto di come questo testo parli di noi. Da diversi anni subiamo la fragilizzazione del sistema informativo. Questo ha prodotto il risultato che i media si stanno, di fatto, trasformando in mero specchio della società anche nei suoi aspetti più deteriori. Una deriva che l’avvento dei social ha acuito e che la crisi generata dalla pandemia ha ulteriormente complicato”.
Si è così generata un’ulteriore pandemia, quella della disinformazione, capace di acuire le dinamiche della polarizzazione che per loro natura si oppongono ai processi di partecipazione democratica. A dispetto del numero “infinito” di informazioni cui ognuno di noi può avere accesso, si stanno riducendo gli strumenti e gli spazi che consentono una reale e continuativa partecipazione dei cittadini allo sviluppo della democrazia.
“I social network sono diventati il mezzo più usato. Con nuovi codici e nuovi linguaggi, è vero. Ma ormai le relazioni in presenza sono davvero relative. E se la prima speranza era quella che saremo migliori dopo Covid-19, al momento il dato certo è che le difficoltà sono tantissime. Di certo bisogna sfuggire alla semplificazione – prosegue l’autore – alle distorsioni del determinismo tecnologico: questa è la grande sfida per andare oltre l’era della post verità e i modelli di costruzione identitaria che essa sta imponendo. Ed è questo quello che vuoi, seppure in forma leggera, suscitando il sorriso, quel riso amaro di chi sa, purtroppo comprende, e vorrei sentisse la responsabilità etica di intervenire”.
Come spiega nella sua prefazione il direttore del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo, direttore del quotidiano dove vengono ospitate le PIRAterie tutte le domeniche nelle pagine culturali: “le istantanee di vita vissuta che Francesco Pira propone nei suoi pezzi sembrano scene di un film in cui ciascuno di noi si rivede di certo soprattutto per quanto riguarda il rapporto disfunzionale con le nuove tecnologia e i social. È una satira talora velata, talora sagace e pungente, ma mai dissacrante, in quanto ha un fine didascalico”.
Nella post fazione la docente e giornalista Cristina Graziano sottolinea come “oggi più che mai bisogna promuovere il valore della persona, di cui ci impegniamo a prenderci cura per concorrere alla costruzione condivisa di paradigmi aperti alla novità e dare vita a cose nuove, ad un linguaggio di verità, oltre gli stereotipi. E il professore Pira, da sociologo e giornalista, questo lo fa quotidianamente anche con le sue PIRAterie, che fanno leva sul potere terapeutico della parola, con la convinzione che a fare la differenza debba essere questa rinnovata consapevolezza agita e parlata nella quotidianità di ciascuno, da adulti di riferimento abbiamo l’obbligo morale e la responsabilità sociale di non sostituirci ai giovani, ma di dare loro gli strumenti per affrontare da protagonisti il divenire, divenendone volutamente e caparbiamente artefici”.
L’autore, Francesco Pira, è professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi al dipartimento di civiltà antiche e moderne dell’università degli studi di Messina dove è delegato del rettore alla comunicazione e coordinatore didattico del master in “esperto in comunicazione digitale per la pubblica amministrazione e l’impresa”. È visiting professor all’università Re Juan Carlos di Madrid e docente Erasmus presso le università di Wroclaw e Lublino in Polonia. Insegna giornalismo e comunicazione e svolge un’intensa attività di ricerca. Saggista e giornalista, firma la rubrica Piraterie, dedicata alle nuove tecnologie, nelle pagine culturali del quotidiano La Sicilia, la cui seconda raccolta è contenuta in questo libro. La prima ha avuto un notevole successo. Columnist del quotidiano statunitense La Voce di New York collabora con testate nazionalie regionali. Nel giugno 2008 per l’attività di ricerca e saggistica e giornalistica, è stato insignito dal capo dello stato, Giorgio Napolitano, dell’onorificenza di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana e ha ricevuto numerosi premi nazionali ed internazionali. Pira ha pubblicato numerosi saggi e articoli scientifici. È coautore della biografia del popolare telecronista Bruno Pizzul. Con Medinova ha già pubblicato Piraterie e Fake news con Raimondo Moncada.