A Partanna, nel trapanese, nei giorni scorsi è stato inaugurato il nuovo cantiere dell’impresa di Michelangelo Mammana, il terzo nel giro di pochi mesi dell’imprenditore socio di “rete per la legalità”, per i lavori per conto della committente Enel per la realizzazione di un nuovo parco eolico. Al fianco dell’impresa Mammana, l’arma dei carabinieri e l’associazione antirackeg, grazie al protocollo di collaborazione instaurato.
Come protocollo, l’inaugurazione è avvenuta alla presenza del comandante provinciale dei carabinieri, Fabio Bottino; del comandante della compagnia di Castelvetrano, Pietro Calabrò e del comandante di stazione di Partanna. Presenti anche Giuseppe Scandurra, vice presidente vicario nazionale e regionale di Sos impresa-rete per la legalità ed Eugenio Di Francesco, vice coordinatore regionale Rete per la legalità Sicilia.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’importanza di fare squadra e sinergia tra Stato e classe imprenditoriale e che la paura deve essere superata con la forza nello stare uniti. “Anche in un territorio molto a rischio come questo, lo Stato c’è ed è più forte – sottolinea Giuseppe Scandurra – oggi occorre fiducia nelle istituzioni, loro sono la nostra arma più forte per vincere la sopraffazione e qualsiasi atto che possa indurre allo sconforto e all’abbandono di questa terra. I Mammana in questi anni hanno deciso di denunciare qualsiasi forma di oppressione della criminalità e hanno trovato nelle stazioni dell’Arma il loro punto di riferimento la presenza oggi è segno di uno Stato che sta accanto agli imprenditori liberi e onesti”.
“In un territorio ad alto rischio di infiltrazioni mafiose, legate al super latitante Messina Denaro – aggiunge Eugenio Di Francesco – questa è un’occasione per rimarcare e testimoniare che in Sicilia si può lavorare e investire senza dover stare a braccetto con nessuno. La presenza delle forze dell’ordine manifesta la forza nello Stato, la vicinanza verso coloro i quali hanno deciso di stare dalla parte della giustizia”.