Messina: smaltimento rifiuti speciali, scoperta truffa ai danni di un ospedale

Era stata messa a segno nei confronti di un ospedale di Messina una truffa nel comparto dello smaltimento dei rifiuti speciali. Lo hanno scoperto gli agenti della guardia di finanza di Messina, analizzando le risultanze della “gara di bacino”indetta dall’Asp di Catania, in qualità di capo fila e quelle della gara indetta dalla centrale unica di committenza della regione.

L’attività di indagine è stata eseguita con l’effettuazione di accertamenti tecnici e la disamina della documentazione amministrativa che ha accompagnato i rifiuti, dall’ospedale fino allo smaltimento. Secondo l’accusa sarebbero emerse varie condotte attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria di Messina, tra le quali quella della società aggiudicataria dell’appalto, nonché del relativo presonale dipendente che, mediante l’utilizzo di uno strumento metrico privo dei requisiti di legalità e attraverso pesature falsate, hanno determinato arbitrariamente il perso dei rifiuti da smaltire in modo da aumentarlo per avere un guadagno illecito ovviamente maggiorato.

In alcune circostanze, inoltre, i contenitori dei rifiuti venivano sovraccaricati di acqua aggiuntiva o lo stesso personale preposto alla pesatura saliva sulla bilancia per aumentare il peso dei rifiuti da smaltire, così da ottenere un maggiore rimborso da parte dell’ospedale. Sono cinque gli indagati che, a vario titolo e in concorso tra loro, tra cui il legale rappresentante della società aggiudicataria del servizio di ritiro e smaltimento rifiuti speciali ospedalieri, nei confronti della quale il gip ha emesso il decreto di sequestro preventivo di liquidità finanziarie di più di 10.000 euro.

Indgati anche quattro dipendenti della società in relazione alla contestazione di due ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche forniture. La prima ipotesi di truffa è consistita nell’avvenuta alterazione delle pesate dei rifiuti da smaltire, riempiendo parzialmente i contenitori dei rifiuti con acqua ed esercitando pressione con un piede sulla bilancia. La seconda ipotesi delittuosa è consistita nell’aver trasmesso all’azienda ospedaliera un falso certificato di avvenut smaltimento dei rifiuti, in quanto avvenuto ad opera di un’altra società.

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