Agenti della guardia di finanza di Siracusa hanno sequestrato beni all’imprenditore A.C., esercente l’attività di allevamento di bovini e produzione di latte, sita in un comune della provincia, il cui cugino, titolare di una ditta individuale, era stato sottoposto ad una misura interdittiva antimafia dalla prefettura di Siracusa in quanto l’azienda risultava soggetta al pericolo di infiltrazioni mafiose.
I finanzieri hanno avviato un monitoraggio sui contributi comunitari elargiti. Nel corso degli accertamenti è emerso che l’imprenditore, condannato nel 1995 con sentenza irrevocabile per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aveva presentato le istanze di pagamento di contributi agricoli comunitari dichiarando, falsamente, che non sussistevano nei propri confronti cause ostative al riguardo.
A fronte dell’emissione del provvedimento, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Siracusa procedevano al sequestro di 4 terreni di valore equivalente a circa 41 mila euro .
I pagamenti sottoposti a sequestro riguardano unicamente quelli riconducibili al 2019 e 2020 per un totale appunto di oltre 41.000 euro, tenuto conto che l’integrazione normativa al codice antimafia, dove viene esteso il divieto di percepire contributi comunitari per coloro che sono stati condannati per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, è avvenuta soltanto nel 2018.