In un bene confiscato alla mafia e consegnato alla parrocchia di Campofelice di Roccella, centro del palermitano, nascerà una chiesa dedicata ai beati Puglisi e Livatino. Appuntamento venerdì 3 dicembre al castello di Roccella di Campofelice alla cerimonia di consegna alla parrocchia Santa Rosalia dell’area confiscata alla mafia.
L’annuncio dell’assegnazione, grazie alla partecipazione ad un avviso pubblico da parte della parrocchia con il supporto degli uffici della curia, era avvenuto lo scorso 4 settembre al termine della celebrazione presieduta dal vescovo di Cefalà, monsignor Giuseppe Marciante, in occasione della festa del patrono. In quel luogo, sottratto alla criminalità organizzata, sorgerà un segno di legalità: il nuovo complesso parrocchiale intitolato ai beati Giuseppe Puglisi, sacerdote e Rosario Angelo Livatino, giudice, vittima della mafia. Nel bene confiscato alla mafia nasceranno la nuova chiesa, i locali parrocchiali e gli spazi per le attività oratoriali e giovanili.
Sarà un luogo dedicato alla memoria dei martiri per la difesa della giustizia e della fede. Qui verranno ospitati convegni e seminari dedicati ad operatori del diritto, manifestazioni di promozione della cultura della legalità e di lotta alla mafia e ad ogni forma di criminalità organizzata.
Un progetto importante per lo sviluppo e il futuro di Campofelice di Roccella e per l’intero territorio che ambisce a diventare un luogo simbolo nella lotta alla criminalità organizzata ed esempio concreto di riutilizzo a fini sociali, dei beni confiscati, raggiungendo un primato a livello regionale, quale primo esempio di bene sottratto alle associazioni mafiose, destinato all’edificazione di un edificio di culto.
Alla cerimonia saranno presenti, oltre alle autorità civili e militari del territorio, il vescovo Marciante e il sindaco di Campofelice di Roccella, Michela Taravella.