È stata presentata oggi a Catania la mostra Warhol/Banksy curata da Sabina De Gregori e Giuseppe Stagnitta. La mostra sarà aperta al pubblico da domani, sabato 20 novembre e fino al 2 giugno al palazzo della cultura. In esposizione più di 100 opere esposte provenienti da famose collezioni private di tutto li mondo e da importanti gallerie d’arte.
Un percorso innovativo e rivoluzionario di due grandi artisti che hanno cambiato il modo di vivere l’arte degli ultimi 50 anni. Tra le varie opere, in esposizione anche il muro con la bambina con l’hula hop che per la prima volta in assoluto verrà esposto in Italia. E, ancora, il dipinto di Kate Moss, Lincoln, Winston Churchill e la Regiona Elisabetta di Banksy; il self portrait del 1967, i ritratti politiic di Mao e Lenin e i ritratti di Mick Jagger, Billy Squier e Judy Garland di Warhol.
E c’è un’altra prima volta: il confronto fra due superstar della comunicazione. Un confronto inedito, tra due artisti e due personalità apparentemente distanti: il favoloso mondo di Andy Warhol, famoso e onnipresente, l’artista più fotografato al mondo, contro l’anonimo Baksy che non ha mai posato per una foto e che ha rischiato l’arresto da Disneyland alla Palestina, rendendo la sua arte un evento mediatico mondiale.
Da una parte, dunque, Warhol e le sue opere divenute un prodotto di consumo e il suo nome un vero e proprio brand e dall’altro Banksy, grande esperto di comunicazione che continua a far parlare di sé trasformando il vandalismo di strada in un evento internazionale da prima pagina, capace di raggiungere l’intero pianeta, ormai un brand di successo riconosciuto in tutto il mondo e non solo in quello dell’arte. Bansksy, come Warhol, è diventato un vero e proprio marchio come le più grandi marche di prodotti di consumo.
“Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”, diceva Warhol, mentre Banksy gli risponde: “Ognuno nella vita avrà 15 minuti di anonimato”. Due artisti apparentemente diametralmente opposti, ma entrambi geniali, capaci di creare un cocktail potente di celebrità, satira e voyerismo e che hanno sato trasformare la loro arte in un evento straordinario. Nell’esposizione saranno affrontati i temi della musica e del cinema che costituiranno un faccia a faccia unico.
La mostra è prodotta ed organizzata da E-VENTI di Massimo Costantino e Marco Ugo Grimaldi. Fandango Libri pubblicherà il saggio sui due artisti a cura di Sabina de Gregori e Giuseppe Stagnitta che accompagnerà la mostra. La mostra resterà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00 – Palazzo della Cultura di Catania, via Vittorio Emanuele II, 121. Biglietti in vendita sul sito ed in tutti i principali circuiti di prevendita a partire da venerdì 19 novembre:
Intero infrasettimanale (dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 19:00) >> 12,00 + 1,20 diritti di prevendita
Intero week-end (sabato e domenica dalle 09:00 alle 19:00) >> 13,00 + 1,30 diritti di prevendita
Special (dal lunedì al venerdì dalle 13:30 alle 15:30) >> 10,00 + 1,00 diritti di prevendita
Junior (bambini dai 5 ai 10 anni) >> 5,00 + 0,50 diritti di prevendita
Giovani e studenti escluso 18app ( da 11 anni a 26 anni) >> 8,00 + 0,80 diritti di prevendita
Biglietti open (a data aperta) >> 15,00 + 1,50 diritti di prevendita.
“Il ritorno delle grandi mostre a Catania – dichiara il sindaco Salvo Pogliese – è il segnale più forte che si potesse dare per testimoniare la ripartenza dopo l’emergenza pandemica, anche con gli eventi per il grande pubblico. Ospitare due artisti pop, icone dell’anticonformismo artistico e interpreti della modernità vista con gli occhi del genio, è per la nostra città, oltre che per il sottoscritto, motivo di orgoglio”.
Gli fa eco l’assessore alla cultura del comune, Barbara Mirabella. “Wharol e Banksy, insieme, a palazzo della cultura per sei mesi daranno, con il respiro internazionale del loro linguaggio una spinta ulteriore alla ripresa del turismo, oltre a fornire ai catanesi e ai siciliani una occasione di scoprire, o riscoprire, la bellezza della culutra in una delle sue espressioni più significative. Grazie ai curatori, Giuseppe Stagnitta e Sabrina De Gregori, per il lavoro che hanno fatto per costruire, in questo momento storico così delicato, una proposta unica, ricca e articolata”.
Le differenze sostanziali fra i due artisti in mostra sono il punto focale della mostra curata da De Gregori e Stagnitta. “Il focus della mostra è investigare in parallelo – dichiarano i due – gli obiettivi e gli intenti dei due artisti che più hanno lavorato sulla propria immagine pubblica. Non per niente, le celebri opere d’arte di Banksy e Warhol sono state e sono i personaggi di loro stessi. Il favoloso mondo di Andy Warhol, famoso e onnipresente, l’artista più fotografato al mondo, contro l’anonimo Banksy che non si è mai prestato a lasciarsi fotografare e che rischia l’arresto da Disneyland alla Palestina, rendendo la sua arte un evento mediatico mondiale. Forse Banksy, come Warhol, è già diventato un marchio come la Coca-Cola e la Nike. In fin dei conti, il nome anonimo dell’artista e writer inglese, passato dalla street-art ai musei, è ormai un brand di successo riconosciuto in tutto il mondo, e non solo in quello dell’arte.
Questa mostra ha come obiettivo, dunque, quello di presentare i due più importanti Business Artist della storia dell’arte, di evidenziare le caratteristiche che li accomunano e gli abissi che li separano. Le influenze Dada e Neo-Dada sono, per entrambi, un buon punto di inizio per cominciare questa riflessione. Le opere di Warhol sono efficaci perché l’attenzione di chi le fruisce viene deviata dall’oggetto artistico, come connotazione, all’artista stesso, trasformandolo in connotante: dall’oggetto al soggetto. Così l’oggetto-opera diventa un bene di consumo. Allo stesso modo, Banksy trasferisce l’attenzione del mondo dell’arte e dell’intero pianeta sull’azione dell’artista, che diventa così opera perfettamente in linea con i precursori Dada e Neo-Dada. La provocazione al mercato dell’arte è esplicita.