Messina: 132 mln alla città metropolitana

Sono in arrivo per la città metropolitana di Messina 132 milioni destinati ai progetti di rigenerazione urbana per l’inclusione sociale e quelli legati alla smart city. Questa mattina, in video conferenza, si è svolta la riunione tecnica che ha visto la partecipazione in presenza del dirigente tecnico di palazzo dei Leoni, Salvo Puccio e del funzionario responsabile, Roberto Siracusano.

Per gli enti locali del territorio sono intervenuti per il comune di Messina, in presenza, il vice sindaco Carlotta Previti e l’assessore Salvatore Mondello mentre, in collegamento online, hanno partecipato i rappresentanti politici di San Teodoro, Alì Terme, Novara di Sicilia, Graniti, Tortorici, Gualtieri Sicaminò, Gioiosa Marea, Saponara, Cesarò, Patti e Villafranca Tirrena.

Il confronto è stato incentrato sullo stanziamento di 132 milioni 152 mila euro del piano nazionale di ripresa e resilienza in favore della città metropolitana di Messina. Il piano di sostegno è contenuto nel decreto legge 152 del 6 novembre di attuazione del Pnrr, recentemente approdato alla camera e in via di rapida approvazione che prevede fondi per le 14 città metropolitane italiane.

Particolare rilevanza assume l’articolo 21 che fa riferimento ai piani integrati per l’inclusione sociale, la rigenerazione urbana e le smart city. In pratica la città metropolitana provvederà ad individuare, sulla base dei criteri della norma e nei limiti dei 132 milioni di euro, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i progetti finanziabili all’interno della propria area urbana, tenendo conto delle progettualità espresse anche dai comnuni appartenenti alla propria area urbana.

I progetti oggetto di finanziamento, il cui costo totale non può essere inferiore ai 50 milioni di euro, dovranno riguardare la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive, nonché interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti e al consumo energetico.

L’intenso crono programma di attuazione prevede che, entro 120 giorni dall’approvazione del decreto vengano presentati i progetti almeno di livello preliminare, con codice unico di progetto identificato e con i requisiti essenziali. Pertanto gli elaborati progettuali dovranno intervenire su aree urbane dove l’indice di vulnerabilità sociale e materiale è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale; avere un livello progettuale che assicuri il rispetto dei termini di cui al comma 10 e, in ogni caso, non inferiore alla progettazione preliminare; assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche; assicurare l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie; prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH ( Do Not Significant Harm), previsto dall’articolo 17 del regolamento UE 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020; prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento.

I progetti oggetto di finanziamento possono, inoltre, prevedere: la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il “Fondo Ripresa Resilienza Italia” di cui all’articolo 8 nel limite massimo del 25 per cento del costo totale dell’intervento; la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale e la co-progettazione con il terzo settore.

Nei successivi 150 giorni saranno assegnate le risorse ai progetti proposti mentre entro marzo 2026 si dovranno completare i lavori da assicurare con atto di adesione a convenzione. Le somme destinate alla Città metropolitana di Messina, assegnate in base alla popolazione residente,  saranno ripartite nell’arco temporale che va dal 2021 al 2026 secondo la seguente distribuzione: 2021 (3 milioni 910mila euro); 2022 (10 milioni 56mila euro); 2023 (7 milioni 612mila euro); 2024 (31 milioni 899mila euro); 2025 (41 milioni 795mila euro); 2026 (36 milioni 878mila euro).

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