Astronomia: allerta tempesta geomagnetica, aurora boreale in corso e possibile black-out a satelliti e telecomunicazioni
La NOAA Ente Governativo Americano ha lanciato l’allarme dell’imminente arrivo (tra la notte del 30 e del 31 ottobre) di una tempesta geomagnetica.
Si tratta di un intenso flusso di particelle energetiche proiettate nello spazio da una macchia solare chiamata AR2887. La tempesta partita al centro di questa macchia solare del sole, è rivolta verso la terra. Ciò potrebbe provocare una tempesta geomagnetica . Tra le più probabili conseguenze saranno le aurore polari visibili ad occhio nudo anche a 50 di latitudine, quindi anche dall’Europa, dal Belgio e nell’Oregon degli Stati Uniti. Nei giorni che seguiranno potranno susseguirsi tempesti simili ma più deboli.
Giuseppe Minuta, da qualche anno è un grande appassionato di astronomia. I suoi frequenti scatti, dal proprio osservatorio solare mobile Santagatese, e le sue osservazioni dettagliate seguite da approfondimenti, testimoniano un impegno che potrebbe anche trasformarsi in ricerca.
L’espulsione di questa massa coronale in atto è stata osservata e fotografata dall’astronomo non professionista Minuta, regalandoci le immagini allegate all’articolo.
Dalla spiegazione che abbiamo tratto dalle parole di Giuseppe Minuta, riusciamo a percepire una visione più chiara in una materia affascinante ma sconosciuta a molti. Quello che sta accadendo è un procedimento di cicli solari che durano più o meno 11 anni e durante i quali, il sole attraversa periodi di massima attività con la formazione di emissioni di massa coronale che provocano, le tempeste solari come quelle in corso.
Minuta chiarisce <<sono le macchie solari che io fotografo a dare il via a queste emissioni di energia e particelle che raggiungono la terra. Grazie al campo elettromagnetico, la terra ci protegge con il risultato conseguente delle aurore boreali. In alcuni casi però, le particelle riescono ad attraversare il campo elettromagnetico causando interruzioni alle comunicazioni radio, alle telecomunicazioni, con possibili danni ai satelliti e perfino dei blackout>>.
Questa spiegazione chiarisce il perché delle “climatologie solari”, attraverso queste osservazioni questi fenomeni possono esseri previsti e anticipare il rischio dei danni sopra elencati.