Si sta per concludere Codex a Noto con “Achille, primo studio per uno spettacolo sulla fragilità umana”, penultimo spettacolo di un progetto coprodotto dalla fondazione Teatro Tina Di Lorenzo di Noto, della compagnia Condorelli/Tringali.
Prendendo spunto dall’eroe della mitologia greca, Achille, lo spettacolo racconta una storia moderna sulla fragilità umana. Come afferma Simone Weil in “L’Iliade, il poema della forza”, il tempo non ha trasformato questo poema in una storia che non ci riguarda più, ma è un mito che illumina le nostre vite con lo splendore delle sue immagini.
La nuova produzione, nata all’interno della rassegna di teatro, musica, danza e formazione culturale, è prevista per domani, venerdì 15 ottobre alle 20.45 al teatro Tina Di Lorenzo di Noto e vedrà in scena l’attore, nonché direttore artistico di Codex, Salvatore Tringali con il musicista Riccardo Leotta per la regia di Orazio Condorelli.
Questa nona edizione del festival si concluderà sabato 16 ottobre alle 20.45 al teatro Tina Di Lorenzo con “Piccoli funerali” di e con Maurizio Rippa e Amedeo Monda alla chitarra. La produzione è di 369 gradi. Si tratta di una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre ad un brano dedicato a chi se ne è andato. Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale che trova forza nella musica. Ogni brano è un gesto che riporta ad una memoria. Ogni funerale è raccontato da chi se ne va e attraversa una vita appena vissuta. “Piccoli funerali” è uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita.
Calerà così il sipario su un’edizione straordinaria del festival per usare le parole del direttore artistico Salvatore Tringali, “una sfida vinta nel migliore dei modi, quella di aver allungato la durata della manifestazione tramite quelli che io amo definire tanti piccoli micro festival che ogni fine settimana, per due mesi, hanno animato la nostra splendida Noto, rendendola sempre più luogo di confronto generazionale, gioioso, libero, fantastico, spazio d’arte che moltiplica idee attraverso la messa in crisi delle certezze. Una grande opportunità di crescita per il territorio a cui quest’anno lasceremo anche un segno tangibile della nostra esperienza, la nuova produzione di “Achille, primo studio sulla fragilità umana”, appunto, che è un nostro modo di riflettere sulla contemporaneità, ricorrendo al mito e anche un’occasione per una riflessione autobiografica da lasciare al grande popolo di Codex, fatto di giornalisti, operatori del settore e appassionati di teatro. Un modo – conclude Salvatore Tringali – per continuare a dialogare con la grande rete umana e professionale che Codex negli anni, e in quest’ultima edizione in particolar modo, è riuscita a creare tramite una fitta collaborazione e un virtuoso coinvolgimento di diverse realtà del territorio e oltre”.