Dodicimila visitatori che sommati a quelli del primo weekend portano questa prima tranche de Le Vie dei Tesori a superare i 21 mila visitatori nei primi due fine settimana di programmazione in dodici città, grandi e piccole. Il pubblico ama le torri e il mare, e questo è un dato di fatto: Marsala ha fatto il pieno con tutte le esperienze programmate allo Stagnone; e a Enna i visitatori salgono e scendono dalle sette torri e campanili che sono stati resi fruibili per questo debutto nel festival. Le “famose” passeggiate sono pressoché esaurite ovunque, dappertutto c’è un grande incremento di pubblico, curioso e interessato ad esperienze fuori dall’ordinario. Il prossimo (25 e 26 settembre) sarà l’ultimo weekend per questa prima tranche, dal 2 ottobre partiranno le altre sette città: Palermo e Catania, Ragusa, Scicli, Cefalù, Erice e Sciacca.
Quasi 12 mila i visitatori, quindi, sempre con il supporto di Unicredit come main sponsor. La “tappa” è stata vinta da Marsala che questa volta ha superato seppur di poco, il capoluogo Trapani. Che si è “difesa” con forza visto che ogni tragitto in barca verso la Torre della Colombaia era pienissimo, ma anche la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio che custodisce i venti gruppi scultorei dei “Misteri” della Settimana Santa; e la Tonnara Bonagia ha riscontrato tanto interesse. Marsala ha invece accolto un numero molto alto di visitatori tra cantine e aziende, sulle rotta del vino dolce e zuccherino; in tanti sono accorsi a Mozia, hanno partecipato al brunch in stile inglese, hanno visitato gli scavi archeologici. Nel centro storico, grande curiosità per la Casa Romana, del tutto inedita anche ai marsalesi, mentre nella vicina Mazara – visite con un coupon unico per tutte e tre le città del Trapanese – la Chiesa di San Francesco, appena restaurata, in cui si sono riversati gli stessi cittadini, che la ricordavano prima caserma dei carabinieri e, negli anni Settanta, carcere femminile.
Bagheria ha invece puntato sullo yoga al tramonto guardando all’Arco Azzurro, un’esperienza che difficilmente sarà dimenticata. Bene anche le visite a Villa Cattolica e le escursioni in barca nel golfo di santa Flavia. A Enna, grande interesse per Palazzo Chiaramonte, ma anche per gli argenti delle monache esposti alla Prefettura, e per la torre campanaria. A Termini Imerese hanno funzionato molto bene sia l’ex collegio dei Gesuiti, poi tribunale, con le sue cappelle affrescate e dimenticate; che la chiesa di sant’Orsola; a Messina si va sul classico: Forte San Salvatore è sempre il preferito, ma il pubblico ha visitato anche il Sacrario Cristo Re e Castel Gonzaga. Tutte e due le città hanno superato ampiamente i mille visitatori, mentre in tantissimi hanno preso d’assalto a Carini, sia il Castello della baronessa che le catacombe paleocristiane. A Caltanissetta, la scelta è caduta sul museo e sullo stabilimento delle cantine Averna e sulla cripta appena riaperta di San Domenico; a Caltagirone ci si è divisi equamente tra i due palazzi nobiliari che aprivano i loro salotti per la prima volta: palazzo Spadaro Libertini e palazzo Gravina Pace, tutti e due straordinari. A Monreale, ci si è affacciati dalla scenografica terrazza di palazzo Cutò, ma gli appassionati non hanno dimenticato i manoscritti secolari nelle due storiche biblioteche. A Noto il pubblico ha scoperto la basilica del Santissimo Salvatore che ha allestito un vero e proprio museo di tesori del Seminario vescovile. Ma grande attenzione anche per Noto antica, che rivive nella ricostruzione 3D.