Un uomo di 35 anni di Pedara, nel catanese, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. Le indagini, coordinate da un pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta illecita posta in essere dall’uomo nei confronti dei genitori 60enni.
L’indagato, nonostante fosse stato già condannato per due volte per lo stesso reato commesso sempre ai danni dei genitori, nel corso della convivenza con i genitori ha reiterato le azioni vessatorie poste in essere giornalmente anche in stato di alterazione a seguito dell’assunzione di stupefacenti.
L’uomo continuava a chiamare la madre “zingara” e inveiva contro il padre e la madre con parole offensive del tipo “porci, pugno di bastardi”. Non mancava di minacciarli di morte, nel tentare di soffocare la madre tenendole un cuscino contro il viso e bloccandole il polso. In un’altra occasione afferrandola per i polsi e procurandole delle lesioni.
Condotte, queste, che hanno costretto i genitori a vivere in un costante stato di sottomissione e di timore per sottrarsi alle condotte minacciose, violente e ingiuriose del figlio, mutando anche gli orari dei pasti allo scopo di non incontrare il figlio e, infine, decidendo di trasferirsi in un’altra abitazione, non comunicandogli l’indirizzo.
La misura ha dato il coraggio ai coniugi di denunciare tutto ai carabinieri che hanno riferito gli esiti alla procura etnea, consentendo il consolidamento del quadro indiziario a carico del maltrattante.