Agenti della guardia costiera a Lipari, nel messinese, hanno sequestrato 20 FAD, i cosiddetti cannizzi. Si tratta di dispositivi di concentrazione di pesci sprovvisti dei sistemi di identificazione e segnalamento e composti da materiale non conforme alle norme nazionali ed europee in materia di pesca, posizionati al largo delle Eolie.
I cannizzi sequestrati erano composti da foglie di palma, numerosi contenitori e teli di plastica, oltre che privi delle boe di segnalazione e della marcatura necessaria per identificare il motopesca di appartenenza.
Gli attrezzi rappresentavano un potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione ed una minaccia per l’ambiente marino in cui sono stati illecitamente posizionati. La persca professionale a circuizione con l’ausilio dei cannizzi, può essere effettuata esclusivamente da pescherecci autorizzati dal ministero. Ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato in conformità a quanto previsto dal regolamento e dovrà essere composto utilizzando cime e galleggianti biodegradabili, compatibili con l’ecosistema marino, al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente.
Nelle acque di giurisdizione italiana nell’anno in corso, la guardia costiera con l’impiego di pattugliatori d’altura, elicotteri ed altri mezzi navali assegnati ai comandi di zona ha recuperato e sequestrato già oltre 30 FAD illegali. Tale attività di contrasto alla pesca illegale, svolta dalla guardia costiera, è fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema marino e per il sostegno degli operatori del settore pesca che operano nella legalità.