Sono stati consegnati ieri i premi “Promotori di Cultura” di NaxosLegge con una partecipata manifestazione che, come da tradizione, è stata ospitata in riva al mare al tramonto e condotta da Fulvia Toscano, direttrice artistica del festival. A seguire, con lo spettacolo “Agamennone” da Ghiannis Ritsos, di e con Filippo Luna e le musiche in scena di Virginia Maiorana, ha preso il via al Teatro della Nike del Parco Archeologico di Naxos diretto da Gabriella Tigano il ciclo “Interpretare l’Antico”, cinque drammaturgie dedicate alla riscrittura del mito organizzate con Rete Latitudini, UniME, Cospecs, Dams ed Ersu. Direttore artistico Gigi Spedale, biglietti online.
Sulla scena un dolente Agamennone/Luna “contemporaneo”, un reduce di guerra, che nel lungo monologo si spoglia di uniformi e medaglie per confessare tutto il suo smarrimento, a tratti lirico e per niente assolutorio, di chi non si spiega come abbia potuto compiere, in battaglia, le cose che ha fatto. Un testo, quello Ritsos – scrittore, poeta, combattente e perseguitato politico – che manifesta la sua profonda avversione alla guerra e l’aspirazione alla pace.
Lo spettacolo – il primo evento teatrale al Parco, che recupera così la sua dimensione di agorà culturale di Giardini Naxos – è stato preceduto dalla consegna dei premi al giornalista Felice Cavallaro per aver ideato in Sicilia “La strada degli scrittori” itinerario tra realtà e immaginario fra i luoghi del cuore degli stessi autori e dei loro personaggi letterari; Estate a Casa Berto (festival di letteratura e cinema a Capo Vaticano, in Calabria, ideato nel villaggio omonimo da Antonia, figlia dello scrittore Giuseppe Berto, il tormentato autore de “Il male oscuro”); Roberto Ferrari (taorminese, dal 2021 direttore del Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze); Francesco Giubilei (fondatore di Historica, casa editrice indipendente); Latitudini (Rete siciliana di Drammaturgia contemporanea di Messina); Libropolis, festival di letteratura e giornalismo focalizzato sui grandi temi dell’attualità (a Pietrasanta, Lucca); per Franco Maria Ricci (presidente Fondazione Italiana Sommelier) che ha mandato un video ha ritirato il premio Paolo Di Caro, presidente Sicilia; Franz Riccobono (messinese, studioso di archeologia e tradizioni popolari, vicepresidente Club Unesco Sicilia); la giornalista Milena Romeo (ideatrice di Cara Beltà e dir. Artistico Le Cento Sicilie); la Scuola “De Amicis” di Floridia, vincitrice del premio Maggio dei libri e a Rossella D’Alì, assessore alla Cultura di Trapani, premiata come Finalista Capitale Italiana della Cultura 2022 per il ricco dossier della candidatura. In rappresentanza del MiC (Ministero della Cultura) era Angelo Cappello, direttore del Cepell, Centro per il Libro e la lettura. Ai vincitori un’opera dell’artista Alessandro La Motta “Paolo e Francesca”, china su carta per il 700° di Dante Alighieri.
Oggi al via la rassegna “Vedere l’Antico”, breve ciclo sul cinema archeologico organizzato con la Rassegna del Documentario archeologico di Licodia Eubea diretta da Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio e dedicato a pellicole sui beni culturali (Teatro della Nike, ingresso libero).
Il primo, “Eis Pegas“, (tr. Alle Sorgenti) è un docufilm di Andrea Giannone sul sito rupestre di Cava d’Ispica (RG). Giannone, assistente di Werner Herzog si sposta da Londra a Modica per affascinanti sopralluoghi nella Cava Ispica, tra grotte antichissime, catacombe dei primi cristiani, antiche iscrizioni greche, affreschi bizantini e una natura rigogliosa. La proiezione sarà dedicata alla memoria di Anna Maria Sammito, archeologa di Modica, prematuramente scomparsa in luglio (1/9 h. 21); a seguire “Sicilia Grand Tour 2.0”, docufilm di Lorenzo Daniele che, sulle tracce degli acquerelli e dei racconti di Jean Houel racconta il viaggio contemporaneo di un giovane studente universitario sulle rotte del Grand Tour del Settecento (2/9 h. 21); conclude il ciclo “I leoni di Lissa”, film diretto da Nicolò Bongiorno con spettacolari riprese subacquee alla scoperta di dettagli e memorie una pagina dimenticata dell’Unità d’Italia, la battaglia di Lissa del 1866 (3/9 h. 21.30).
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