Codex vol. 9, di scena a Noto fino al 17 ottobre, prosegue con un’altra settimana dedicata all’arte contemporanea in tutte le sue forme. E lo fa dopo lo straordinario successo del debutto con gli spettacoli “Ridire-parole a fare male” di Luca Persico in arte O’ Zulù e “Marathon Des Sables” con Cosimo Frascella.
Per la rassegna di teatro, musica, danza e formazione culturale, quest’anno dedicata al tema “rigenerazioni”, venerdì 3 settembre alle 21, al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto, è in programma “Padre d’amore, padre di fango” di e con la performer Cinzia Pietribiasi, mentre sabato 4 settembre, stessa ora, stessa location, sarà la volta di “Shakespearology” di Sotterraneo Teatro con Woody Neri in scena. “Due spettacoli imperdibili”, come tiene a precisare il direttore artistico di Codex, Salvatore Tringali.
Al centro di “Padre d’amore, padre di fango” la domanda: “Cosa vuol dire amare un padre? Siamo nel 1989: l’atmosfera di disimpegno politico e sociale culmina nella caduta del muro di Berlino. La provincia veneta appare ferita dagli arresti politici e dal dilagare della tossicodipendenza. Sara è una bambina di 10 anni con la passione per il tennis e un amore smodato per Andre Agassi e suo padre Sergio è un operaio trentenne, idealista ed eroinomane. Il 1989 è l’anno in cui tutto cambia anche per la famiglia di Sara. La scrittura, dallo stile quasi cinematografico, procede per frammenti e immagini della memoria, la narrazione, asciutta e per niente patetica, è scevra da giudizi. Attraverso l’occhio della webcam, gestita in tempo reale, è possibile seguire il percorso a ritroso di una bambina, che lentamente, ma inesorabilmente, diventa consapevole di ciò che sta accadendo attorno a lei. “Padre d’amore, padre di fango” è una produzione Il Teatro delle Donne – Centro Nazionale di Drammaturgia di Firenze con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia. I suoni sono di Giorgia Pietribiasi, luci e scene di Lidia Zanelli, Giulia Drogo, Andrea Narese, l’assistente alla regia è Pierluigi Tedeschi.
“Shakespearology”, concept e regia Sotterraneo, rappresenta invece l’occasione per incontrare Sir William Shakespeare in carne e ossa e fare due chiacchiere con lui sulla sua biografia, su cosa è stato fatto delle sue opere, su più di 400 anni della sua storia post-mortem dentro e fuori dalla scena. Shakespearology è un one man show, una biografia, un catalogo di materiali shakespeariani più o meno pop, un pezzo teatrale ibrido che dà voce al Bardo in persona e cerca di rovesciare i ruoli abituali: dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente è lui che dice la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo. La scrittura è di Daniele Villa, le luci di Marco Santambrogio e i costumi di Laura Dondoli.
Non solo spettacoli per Codex ma anche laboratori, incontri e confronti artistico-culturali. Come il Lab Poetry slam, in programma da mercoledì 1 a sabato 4 settembre, negli spazi della Sala Gagliardi a Noto a cura di Renata Prado e Cettina Raudino. Un laboratorio di scrittura poetica che nasce da una collaborazione fra l’istituo di istruzione superiore Matteo Raeli e Codex Festival. Condotto dalla docente Cettina Raudino e destinato alle studentesse ed agli studenti delle ultime classi del liceo classico, articolato in ore dentro e fuori la scuola, prende spunto da una esplorazione ri-cognizione dei testi di Giacomo Leopardi tratti da i Canti, le Operette morali e lo Zibaldone di pensieri con l’obiettivo di riconnettere le giovanissime generazioni alla libertà gioiosa dell’atto creativo. In collaborazione con il Collettivo Vionnet e guidati dallo Slammer Emanuele Ingrosso. E venerdì 3 settembre alle 23, nella sezione DopoFestival in programma al “The Secret”, sarà possibile assistere a un Poetry slam con performer professionisti.
Poi un fine settimana di stop e dal 13 settembre si alzerà nuovamente il sipario su Codex Festival “in cui – sottolinea Tringali – mai come quest’anno irrompe il mondo contemporaneo, con tutte le sue complessità e mutamenti. Un’edizione, quella in corso, che intende dare spazio al potere dell’individuo celebrando al contempo lo spirito collettivo della nostra comunità”.