Patti (Me): Tindari festival inaugurato con “Cavalleria rusticana” di Mascagni
Sarà Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni ad inaugurare la 65esima edizione del Tindari festival, diretto da Anna Ricciardi, che andrà in scena il 7 agosto. Nel cast figurano personalità di spicco come Piero GIuliacci e Patrizia Patelmo.
Due complessi di grande professionalità, come il coro lirico siciliano e l’orchestra filarmonica della Calabria, saranno guidati da Alfredo Cornacchia, per la prima parte e dallo stesso Menicagli per il sequel. Dodici anni dopo, mentre la regia è affidata a Pier Francesco Maestrini che muoverà gli artisti sulle opulneit scene create in coproduzione con il teatro dell’opera di Malta.
Nella seconda parte della serata sarà realizzato il sequel di Cavalleria, 12 anni dopo, di Mario Menicagli. In prima mondiale si saprà cosa è accaduto 12 anni dopo la conclusione del dramma verista di Pietro Mascagni, con l’ingresso di personaggi come Turidduzzu, figlio di Santuzza e Turiddu e l’uscita di Alfio di prigione con la richiesta di perdono alla comunità. Anche quest’anno il festival lirico dei teatri di pietra ha ottenuto i più prestigiosi patrocini, tra cui spiccano quello del parlamento europeo, del presidente del Senato e del presidente della camera e ha ottenuto il prestigioso marchio Effe Label che viene dato ai festival più prestigiosi d’Europa.
Il filo rosso su cui si fonda l’edizione 2021 è il tema dell’incontro, quel contatto negatoci in questi ultimi due anni, ma di cui tutti abbiamo bisogno. La missione della terza edizione del festival lirico dei teatri di pietra è quella di trasmettere la bellezza dell’arte e della cultura per favorire la ricchezza dell’incontro e del confronto fra le persone e le proprie identità: un incontro fecondo e vitale tra antichità e contemporaneità, tra arte e individui, capace di rigenerare le comunità attraverso l’incanto dello spettacolo. Ripartire, dunque, dal nostro passato, dall’arte, dalla cultura, dalla musica, per ritrovare quella vicinanza indispensabile per guardare, con fiducia, ad un futuro che è prodigo di speranza e bellezza.