Sono tante le novità per la riapertura al parco archeologico di Tindari, nel messinese. In particolare, per il sito del teatro antico sono state effettuate attività di manutenzione anche straordinaria che hanno comportato oltre la diserbatura, la complessiva rifunzionalizzazione dei luoghi, grazie alle quali la vasta area archeologica oggi si presenta in una condizione ottimale che fa cogliere a pieno la bellezza delle vestigia presenti.
Grazie al lavoro del direttore del parco archeologico, Domenico Targia, sono stati ampliati i percorsi di visita e la fruizione del sito di Tindari, in attesa di attuare i progetti programmati di valorizzazione. “L’area antistante la basilica, riconosciuta quale sede dell’Agorà della città antica, ripulita dalle erbe infestanti e messa adeguatamente in sicurezza, è il luogo dove realizzeremo i laboratori didattici immersivi – dice Targia – che permetteranno agli studenti di ogni ordine e grado anche il pernottamento in tenda o sacchi a pelo.
Il tracciato del decumano centrale si potrà percorrere per tutta la sua lunghezza, con possibilità di raggiungere la contrada Cercadenari per visitare la Domus romana con gli splendidi mosaici pavimentali, l’edificio pubblico a pilastri e il monumento funerario di età romana che si trovano nella zona più ad ovest del sito, fino ad oggi rimasta fuori dai circuiti abituali di visita”.
“Grazie a questi impegnativi e sostanziali interventi – sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – il parco archeologico esprime oggi quel rapporto armonico tra gli spazi che gli appartengono, con un’attenzione maggiore al paesaggio. Quanti siederanno sui gradini della cavea del teatro, potranno finalmente godere di uno spettacolo senza eguali che copre dalla costa tirrenica fino all’arco dell’orizzonte segnato dalle Eolie, ripercorrendo con lo sguardo quella che, oggi come allora, è la meraviglia che doveva apparire agli antichi abitanti di Tyndaris.
Gli interventi per la massima valorizzazione delle aree archeologiche fanno parte di una politica di rilancio su cui il governo regionale sta destinando le proprie risorse, nella consapevolezza che potenziare la cultura sia alla base di una politica di sviluppo economico dei territori. La ripresa degli scavi archeologici è il suggello di questo progetto, figlio di una visione a lungo termine”.
In calendario proposte artistiche che vanno dai classici della tragedia e della commedia, all’opera dei pupi e dei cantastorie, dai concerti lirici a quelli di musica leggera e folk. Il direttore del Parco evidenzia, inoltre, come l’ampliamento dell’area di visita, con i risultati straordinari e visibili a tutti, sia frutto della campagna di scavi iniziata a fine giugno, diretta dalla prof.ssa Rosina Leone dell’Università di Torino.
Inoltre, grazie ai lavori di manutenzione straordinaria sull’intera estensione del sito e di riqualificazione dei luoghi, si potrà dar corso a un ambizioso progetto di censimento e didascalizzazione delle essenze arboree presenti nell’area del Parco. Quest’iniziativa, voluta dal direttore Targia, consentirà di valorizzare adeguatamente anche la realtà naturalistica che fa da preziosa cornice all’evidenza storico-culturale dei luoghi.