È stato inaugurato il punto nascita dell’ospedale a Bronte, nel catanese. Alla cerimonia erano presenti, oltre al sindaco Pino Firrarello, l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza e il direttore sanitario dell’ospedale, Salvo Pillera.
Alla cerimonia erano presenti anche il presidente del consiglio comunale, Aldo Catania con diversi consiglieri comunali, oltre alla direzione dell’Asp 3 di Catania composta dal direttore generale Maurizio Lanza e dai direttori amministrativo e sanitario Giuseppe Di Bella e Antonino Rapisarda. Con loro i sindaci e diversi amministratori dei comuni di Randazzo, Maletto e CEsarò e al segretario generale della Uil di Catania, Enza Meli.
“Appena eletto sindaco – ha affermato FIrrarello – ho lavorato affinché l’Asp stanziasse una somma congrua per la messa in sicurezza e la rifunzionalizzazione del nostro punto nascita. Grazie alla sinergia con la direzione generale e con quella sanitaria ed amministrativa dell’Asp a pochi mesi dallo stanziamento abbiamo inaugurato questi nuovi locali dignisoti, sicuri e funzionali. Ringrazio l’assessore Razza e la dirigenza e tutti coloro i quali hanno realizzato con noi questo traguardo.
Le mie e le vostre figlie, i miei e i vostri nipoti hanno avuto la possibilità di nascere a Bronte in condizioni ottimali – ha concluso Firrarello – Oggi abbiamo permesso anche ai loro figli e i loro nipoti di dire di essere nati a Bronte. Il decreto Balduzzi, come l’idea degli ospedali riuniti, è sbagliata. Vanno riviste”.
“Oggi – ha affermato il direttore Lanza – otteniamo questo risultato grazie alla volontà del governo regionale e al lavoro della mia squadra. Adesso questo punto nascita, essendo in sicurezza, è un bene che non si potrà più togliere a questa cittadina. Grazie all’assessore Razza per averci sostenuto e permesso di raggiungere questo importante obiettivo”.
“Questo momento – afferma l’assessore Razza – è bello perché contribuisce a sancire come gli investimenti per la salute di questo governo siano reali. Il decreto Balduzzi è nato da una idea sbagliata che ha finito per distruggere l’ospedalità nel territorio. Noi intendiamo pian piano ricostruirla. Non tutti i paesi poi hanno il legame che qui c’è nei confronti dell’ospedale. Andiamo avanti, confido che il concorso per gli anestesisti ci consenta di colmare gli organici ovunque. Continueremo ad investire nei territori per creare condizioni di stabilità di servizi e professionalità nei territori a beneficio di una sanità a livello delle attese dei pazienti”.