Catania: donne, eroine e dame all’opera dei pupi

In occasione del centenario della nascita della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania, fondata nel 1921 da don Gaetano Napoli, Sikarte inaugura, presso il Museo Civico di Noto, la mostra Donne, eroine e dame all’Opera dei Pupi. I cento anni della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania, a cura di Alessandro Napoli.

Si tratta del terzo evento espositivo organizzato a Noto da Sikarte e del primo in partnership con Turnè Sicily – ente privato che ha in gestione il Museo Civico di Noto – con cui Sikarte – associazione culturale siciliana che si propone come punto d’unione tra location d’eccezione e artisti storicizzati e contemporanei su scala nazionale – ha ideato e realizzato questa mostra che intende valorizzare l’Opera dei Pupi e il patrimonio storico – artistico di Noto, entrambi riconosciuti Patrimonio dell’Unesco.

La mostra inoltre gode del patrocinio del Comune di Noto e del Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo. La Marionettistica dei Fratelli Napoli ha favorito la realizzazione del progetto prestando le opere e curandone la direzione scientifica e artistica; dalle collezioni Muscà (museum of sicilian cart), invece, proviene una selezione di cartelli dipinti da Rosario Napoli nel primo trentennio del Novecento come manifesti per pubblicizzare gli spettacoli.

A partire dalla seconda metà di luglio, sarà inoltre possibile vedere l’installazione luminosa di Alice Valenti, artista catanese che, da anni, porta avanti una riflessione sulla ricchezza del patrimonio artistico popolare siciliano e sulla restituzione in chiave moderna delle sue potenti e ancora attuali suggestioni. Le due sagome luminose, scenografici elementi d’arredo che duettano con la storica tradizione pupara dei Fratelli Napoli in mostra al Museo Civico, raffigurano in forme geometriche stilizzate due protagonisti dell’Opera dei pupi, Orlando e Gano, in un momento della lotta che vide soccombere il prode paladino a causa del tradimento di Gano, nella famosa Disfatta di Roncisvalle. L’opera, in compensato marino e smalti sintetici – materiali usati per le barche tradizionali – è stata realizzata con la collaborazione del maestro d’ascia Giovanni Rodolico, esponente dello storico Cantiere Navale di Acitrezza.

Altro appuntamento collaterale e complementare sono i quattro spettacoli di Opera dei Pupi di scuola catanese a cura de “ La Marionettistica F.lli Napoli” di Catania, che si terranno presso il Convitto delle Arti – Ex Convitto Ragusa nelle date del 18 luglio, 6 e 12 agosto e dell’8 settembre. “La Rovenza incantata” è l’opera scelta per la serata d’apertura di questa rassegna teatrale organizzata dal Comune di Noto e dall’associazione culturale Sikarte.

“Con la mostra Donne, eroine e dame all’Opera dei Pupi – afferma la presidente dell’associazione culturale siciliana, Graziana Papale – Sikarte inizia una nuova collaborazione con Turnè Sicily e con il Museo Civico di Noto, con l’intento di raccontare la tradizione dell’Opera dei Pupi e di celebrare il centenario della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania. Il 2021, l’anno della ripartenza, è anche l’anno in cui il Museo Civico di Noto per la prima volta apre le sue sale a una mostra didattico – documentaria che presenta e promuove il grande patrimonio storico – antropologico rappresentato da pupi, cartelli, fondali e scenografie teatrali, che come vere e proprie installazioni artistiche, attualizzano e raccontano la forte identità storica e artistica dell’Opera dei Pupi. Un focus all’interno della mostra è dedicato alle donne protagoniste delle antiche storie cavalleresche, ma anche alle donne che partecipano attivamente alla produzione e alla messa in scena degli spettacoli, e quindi costumiste e parlatrici, tra cui spicca Italia Chiesa Napoli, straordinaria interprete che ha dato voce ai personaggi femminili delle storie di repertorio”.

L’iniziativa s’inserisce all’interno del Settore VIII – Programmazione Turistica e Cultura, dell’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto, nell’ambito della “tematica artistica” scelta per l’anno 2021: “L’arte è donna”.

“Ritroviamo con piacere l’associazione Sikarte a Noto, – dichiara il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti – in uno degli spazi espositivi su cui la mia Amministrazione crede fortemente. Dal successo della mostra su Guttuso, adesso una nuova esposizione che mette insieme la figura della donna e una delle più grandi tradizioni della nostra terra, l’Opera dei Pupi. Lo fa con eleganza e ricerca, trasmettendo la forza e l’intelligenza femminile, valori tramandati nelle narrazioni cavalleresche di un tempo. Sono molto felice che sia Noto la protagonista del centenario di una famiglia prestigiosa, i fratelli Napoli di Catania, e di valorizzare con questa mostra rappresentativa dell’Opera dei Pupi uno dei nostri beni iscritto nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco”.

Dal 12 giugno fino al 17 ottobre 2021 sarà infatti possibile visitare questa mostra didattico – documentaria, che racconta la storia della Famiglia Napoli e l’importanza del patrimonio storico – antropologico rappresentato dai loro preziosi e antichi materiali teatrali.

Quest’anno ricorrono i cento anni della nascita della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania – spiega Fiorenzo Napoli, il Direttore Artistico della compagnia – fondata nel 1921 da don Gaetano Napoli. È ormai universalmente noto che la tradizione dell’Opera dei Pupi, di cui i Fratelli Napoli sono illustri e riconosciuti alfieri, sia una delle marche d’identità più rappresentative della cultura isolana. La Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania è rimasta attiva senza soluzione di continuità dal 1921 a oggi, superando la grande crisi che investì l’Opera dei Pupi negli anni Cinquanta – Settanta del secolo scorso. La compagnia infatti ha saputo adattare l’Opira catanese alle esigenze del pubblico contemporaneo, pur mantenendosi fedele ai codici e alle regole di messinscena della tradizione.» «Il mondo teatrale dell’Opira catanese – aggiunge Alessandro Napoli, curatore scientifico della mostra – così ricco di suggestioni, ha dato origine a forme proprie di artigianato artistico: i pupi, le scene e i cartelli. Questi manufatti, da considerare tra i prodotti più significativi dell’arte popolare siciliana, sono gli elementi costitutivi del cosiddetto misteri, “mestiere”, cioè l’insieme di tutte le attrezzature teatrali che consentivano ai pupari di mettere in scena le loro serate. La famiglia Napoli custodisce oggi l’unico antico mestiere di stile catanese rimasto integro e completo, col quale la Marionettistica ha lavorato dal 1921 a oggi, facendo conoscere i pupi in Italia e nel mondo. Si tratta di un bene culturale prezioso e di grande interesse storico – antropologico, acquisito, conservato e arricchito dai Fratelli Napoli nei loro cento anni di attività”.

Entrando al Museo Civico di Noto, il visitatore si ritrova ad ammirare, insieme alle collezioni permanenti del museo (Sala Frammenti Medievali e Galleria E.E. Pirrone), le sei sezioni in cui si articola la mostra, dedicate rispettivamente: alla creazione del pupo all’interno “della bottega del puparo”; ai cartelli, veri e propri manifesti pubblicitari, dipinti a tempera su carta da imballaggio, distribuiti per la città al fine di comunicare e promuovere lo spettacolo; alle tematiche e al repertorio dell’Opera dei Pupi; alla figura della donna intesa come personaggio e come professionista nella produzione dello spettacolo in qualità di parlatrice e costumista; e l’ultima sezione è quella della messa in scena, dei fondali, delle quinte, dei costumi.

Donne, eroine e dame all’Opera dei Pupi. I cento anni della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania, oltre a celebrare il centenario della compagnia, riserva un’attenzione particolare al ruolo delle donne nella tradizione catanese dell’Opera dei Pupi. Donne come personaggi delle storie rappresentate nel repertorio dei Fratelli Napoli, e quindi figure esemplari di regine, principesse ed eroine armate. Ma anche donne che prendono parte attiva nella produzione e messinscena degli spettacoli, e quindi parlatrici e costumiste. Particolare attenzione sarà, infatti, dedicata a Italia Chiesa Napoli, venuta a mancare nel 2018, grande interprete dei personaggi femminili delle storie dei pupi e instancabile compagna di vita e d’arte di Natale Napoli, scenografo e cartellonista, col quale si assunse la responsabilità del mantenimento della tradizione dell’Opira a Catania.

talia-Chiesa-Napoli-parla-i-pupi-fine-anni-90-2_-foto-di-Giancarlo-Fundarò

Parte dell’allestimento, dagli elementi espositivi ai pannelli didascalici, è ecosostenibile. L’organizzazione, molto attenta alla questione ambientale, ha affidato, anche per questa mostra, la realizzazione dei suoi progetti allestitivi a un partner tecnico del settore, Archicart, che ha modulato il cartone non solo per i supporti tecnici e didascalici ma anche per la realizzazione della riproduzione di palcoscenico del teatro dei pupi presente in mostra, elemento  scenografico fortemente voluto e progettato da Sikarte.

Sikarte anche per questo progetto rinnova la sua collaborazione con la casa editrice Villaggio Maori, che stamperà il catalogo della mostra in cui saranno presenti tutte le immagini delle opere in mostra con i relativi apparati e testi critici di Alessandro Napoli e Giuliana Fiori.

Si ringraziano, infine, l’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, l’ARS (Assemblea Regionale Siciliana), Oranfrizer, la Dr.ssa Tarico Chirurgia  Plastica, Sergio Tumino S.P.A.,  Archicart e Home Art Decò, ossia, gli sponsors che hanno supportato tutte le fasi della mostra contribuendo alla sua realizzazione.

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