Sono 34 le persone denunciate a MIneo dai carabinieri per truffa ai danni del Comune per poter usufruire dei buoni spesa. I carabinieri del centro del messinese hanno svolto un’attenta indagine riuscendo a denunciare 34 persone (18 uomini e 16 donne) di età compresa tra i 28 e i 61 anni.
Nei confronti di costoro i militari hanno riscontrato elementi di responsabilità in quanto ritenuti responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Nel periodo analizzato, da luglio ad ottobre del 2020, è stato verificato il corretto rispetto delle norme concernenti la distribuzione delle misure di sostegno legate all’emergenza socio sanitaria determinata dalla situazione contingente e dei cosiddetti buoni spesa.
La fruizione di tale strumento assistenziale presuppone la sussistenza di precisi requisiti che gli indagati, pur non essendone i possesso, hanno dichiarato di avere, sottoscrivendo autocertificazioni depositate agli uffici. Gli stessi sono risultati essere destinatari, a vario titolo, di alcuni sussidi pubblici come reddito di cittadinanza, “nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego”, “reddito di emergenza”, rispettivamente NASpI e REM.
Tra i beneficiari dei sussidi c’era anche una 45enne che aveva ricevuto 210 euro omettendo di dichiarare i 700 ricevuti con il reddito di emergenza. E anche un 27enne che percepiva 560 euro nonostante fosse destinatario di reddito di cittadinanza e di quanto percepito dalla compagna convivente. La somma complessiva percepita indebitamente, e quindi a discapito dei soggetti realmente bisognosi, da tutti gli indagati nel periodo in esame è stata di più di 11.000 euro, ovvero circa il 34% del totale stanziato dalla regione siciliana al comune di Mineo per l’assegnazione, ammontante a più di 32 mila euro.