Capo d’Orlando, pur essendo un centro giovane, ha molte attrattive naturalistiche che attraggono giovani. All’interno del suo territorio, anche se in minima parte, si possono trovare anche scrigni di arte, storia e architettura. Da qualche anno è attivo lo spazio LOC, un nuovo spazio culturale che si affianca alla pinacoteca già esistente.
Nel 2015 è stato ufficializzato lo spazio LOC, Laboratorio Orlandino Contemporaneo, pur essendo operativo da un paio di anni prima. Questa struttura è stata ideata per custodire una delle più singolari collezioni siciliane d’arte moderna; una testimonianza delle principali correnti artistiche nazionali dalla metà degli anni ‘50 ai nostri giorni.
Lo scopo principale di questa struttura, nata su un progetto cofinanziato dall’Unione europea, è quello di produrre arte, essere per la cittadinanza luogo d’incontro. Lo Spazio LOC esiste per comunicare e trasmettere l’insieme delle conoscenze che la pinacoteca ha conservato e prodotto nel tempo.
Uno spazio per rendere riconoscibile quel patrimonio artistico e culturale della collezione. Diverse le discipline per promuovere la valorizzazione di queste opere con attività creative e produttive attraverso mostre e residenze d’arte. Tra i principali obiettivi quello di dare rilevanza alla crescita dell’identità locale.
Luogo d’incontro e scambio cittadino dove ritrova un ruolo attivo la ricerca, la promozione e la mostra di pratiche contemporanee concepite per ospitare la collezione di “Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando” raccolta dal 1955 ad oggi. Fino ad oggi sono state 37 le edizioni della mostra attraverso cui è possibile individuare il percorso dell’arte italiana dopo gli anni Cinquanta. Non a caso si possono cogliere alcuni episodi non marginali della ricerca internazionale.
La collezione orlandina rappresenta un caso forse unico in Sicilia per la documentazione di tutto quell’ambito di ricerca che va dal realismo esistenziale all’astrattismo, alla nuova figurazione, all’arte cinetica all’architettura radicale. Attualmente la collezione comprende oltre 580 opere, in gran parte dipinti su tela, ma anche fotografia, opere scultoree, realizzate con pluralità di tecniche e materiali.
Tra gli artisti in collezione: Emilio Isgrò, Ho-Kan, Piero Guccione, Hsiao Chin,Josè Ortega, Ugo Nespolo,Aldo Tagliaferro,Gruppo Vid. N, Dissuasione Manifesta, Fabrizio Plessi, Gianikian e Ricci Lucchi, Adolfo Natalini, Superstudio, Dadamaino,Ugo La Pietra, Gianni Colombo, Chiara, Cesare Pietroiusti, Irma Blank, Alberto Garutti, Hidetoshi Nagasawa.
Sono stati presenti in qualità di critici e curatori: Vittorio Fagone, Piero Fagone, Lucio Piccolo, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Ignazio Buttitta, Basilio Reale, Simonetta Lux, Francesco Gallo, Eva Di Stefano, Lucio Barbera, Elena Pontiggia, Luca Beatrice, Marco Bazzini.
Nella sua breve storia lo “Spazio LOC” ha organizzato numerose mostre ospitando artisti nazionali e internazionali, ma anche giovani emergenti del territorio, mantenendo sempre un elevato target. Il LOC ha collaborato con diversi istituzioni quali il museo RISO di Palermo, la fondazione Horcinus Horca di Messina, la fondazione Broadbeck di Catania, l’istituto di cultura italiana del CILE, e da queste collaborazioni sono nate delle residenze con relativi workshop che hanno fatto sì che Capo d’Orlando sia ancor oggi luogo di incontro di artisti di spicco e giovani promesse (artisti coinvolti: Giuseppe Stampone, Masbedo, Mohamed Bourouissa). E, ancora, sono stati ospitati laboratori sociali gratuiti di: teatro, scenografia, video-arte, cinema, danza, musica, disegno e poesia, coinvolgendo in totale circa 800 persone.
Il LOC non è finanziato da nessun privato in quanto da sempre facente parte del Comune. Il responsabile è Giacomo Miracola coadiuvato da Monica Lanza e da un’efficiente e insostituibile squadra di lavoratori ASU.
Negli ultimi tre anni sono stati realizzati video documentari di storia con la partecipazione di Franco Ingrillì (città metropolitana di Messina) Agatirno raccontata e Demenna raccontata. Lo spazio LOC ospita sempre corsi di fotografia, editing e video gestiti da Gaetano Spagnolo e Monica Lanza.
Certamente nell’ultimo anno lo Spazio LOC non ha potuto rivolgere le sue attività al pubblico a causa dalle misure cautelative dovute alla conseguenze sanitarie che hanno coinvolto tutti i settori e territori. In questi mesi si è colta l’occasione per migliore la struttura interna attraverso una ripulitura dei locali e degli immobili attinenti. Adesso si auspica un’imminente ripresa con una programmazione già in atto per future mostre, laboratori, residenze e video proiezioni.
Nancy Calanna
(nella foto in evidenza lo spazio LOC all’interno del centro culturale Antonio Librizzi in via del Fanciullo,2