A Messina tre location invece di una e un cartellone di oltre 20 spettacoli. Apertura il 28 giugno con “Quadri di una rivoluzione” di Tino Caspanello, nella spianata del Museo Regionale. A luglio un laboratorio condotto da Michele Sinisi.
Sarà “Quadri di una rivoluzione”, lo spettacolo internazionale scritto e diretto da Tino Caspanello, a inaugurare l’edizione del decennale de “Il Cortile Teatro Festival” di Messina, organizzata dal Castello di Sancio Panza con la collaborazione di Nutrimenti Terrestri. Nei primi cinque anni, con il nome di ForteTeatroFestival, la manifestazione si svolgeva nel Parco Ecologico San Jachiddu, uno dei Forti Umbertini ottocenteschi più rappresentativi di Messina. Dal 2017 il Festival si è spostato nella prestigiosa e affascinante location del Cortile (in collaborazione con Giuseppe Giamboi) del palazzo settecentesco Calapaj-D’Alcontres, in strada San Giacomo, accanto al Duomo.
Quest’anno si aggiungeranno altre due sedi: la spianata del Museo Regionale di Messina, dove andrà in scena il primo spettacolo, e un altro spazio che sarà rivelato, insieme con tutto il cartellone, nel corso di una conferenza stampa, in programma mercoledì 23 giugno. Il Festival avrà come media partner Rai Radio 1.
Al Castello di Sancio Panza e al regista Roberto Zorn Bonaventura, direttore artistico del Festival, è sembrato questo il modo migliore di reagire al silenzio che per due stagioni il covid ha imposto ai teatri di tutta Italia e di “sfruttare” il contributo che il Comune di Messina, in compartecipazione di Regione Siciliana e Ministero dei BB.CC., dà alla manifestazione nell’ambito del progetto “Kulturavirus”. Massima fiducia, dunque, nella creatività degli artisti e nella “fame” di spettacoli da parte del pubblico.
La decima edizione del CortileTeatroFestival vuole rilanciare in maniera dirompente e creativa il valore del teatro e della cultura partendo da artisti di fama nazionale e internazionale senza tralasciare compagnie di Messina apprezzate in tutta Italia: Teatro Pubblico Incanto, QuasiAnonimaProduzioni, Carullo-Minasi, Nutrimenti Terrestri e il Castello di Sancio Panza. «Abbiamo il vantaggio – dice Roberto Zorn Bonaventura – di operare in un territorio che in questo momento storico è di grande qualità teatrale e ciò consente a noi, come lo consentirebbe anche a chi opera istituzionalmente a Messina, di usufruire in partenza di una disponibilità di spettacoli, premiati e rappresentati anche all’estero, di grande qualità».
“Quadri di una rivoluzione” (biglietti acquistabili on line su Ticketone) ne è un esempio importante. Pubblicato insieme con altri testi di Tino Caspanello nel volume “Quadri di una rivoluzione”, Editoria & Spettacolo 2013, ha ricevuto il Palmares di Eurodram 2014 presso la Maison d’Europe et d’Orient di Parigi ed è pubblicato in Francia da Presses Universitaires du Midi. A febbraio 2015 c’è stata la prima messa in scena del testo a Toulouse a cura dell’Università di Toulouse, nel festival Universcenes. In Italia lo spettacolo, prodotto da Teatro Pubblico Incanto, ha debuttato al Nuovo Teatro Sanità di Napoli il 21 marzo 2015. Due giorni dopo è stato presentato a Parigi in occasione del Festival l’Europe des Théâtres a cura della Maison d’Europe ed d’Orient, sotto forma di mise en éspace, curata da Stéphane Resche. Il 15 aprile 2016 è stato presentato all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nell’ambito del Seminario “Corps à corps, l’oeuvre de Tino Caspanello”. Nel 2018 è stato pubblicato in albanese nel volume “Dy drama”, Qendra Multimedia, Pristina; nel 2019 è stato pubblicato in turco nel volume “Toplu Oyunlari”, Mitos Boyout, Istanbul.
Fra gli eventi speciali del Festival ci saràdal 9 al 16 luglio un laboratorio, condotto da Michele Sinisi, famoso regista, autore e attore, che appena messo in scena a Milano “La grande abbuffata” tratta dal film di Marco Ferreri. Si chiamerà “Showreel”. «Lo showreel – spiega Sinisi – è il riassunto della carriera di un attrice/attore attraverso brevi spezzoni dei filmati che lo vedono coinvolto, i punti più significativi del suo percorso professionale in video. Lo si crea per presentarsi all’attenzione degli addetti ai lavori come registi e casting director. Io non ne ho mai avuto uno,nonostante la mia agente mi esorti continuamente a farlo. E lei ha ragione, è una mia pecca… mi riprometto di farlo subito. In ogni caso, sono sempre più consapevole del fatto che la vita reale, fuori dallo show, che gira intorno ai frammenti spettacolari, ciò che accade in mezzo, tra uno spezzone e l’altro di un percorso artistico, racconta storie più intense ed emozionanti del tentativo di rappresentarsi. È anche molto probabile che sia sempre stato così. Da qui nasce l’idea di SHOWREEL».