Palermo: Attiva Sicilia dice no agli inceneritori
“meglio puntare su una corretta gestione dei rifiuti”
Un no agli inceneritori e un doppio impegno sul fronte dei rifiuti richiesto al governo regionale con due ordini del giorno presentati da Attiva Sicilia e approvati all’Ars, l’assemblea regionale siciliana.
Nel primo ordine del giorno si chiede di rispettare la gerarchia del sistema di gestione dei rifiuti, prevista dalla normativa europea che vede in fondo alla lista l’impiantistica necessaria quella di incenerimento. “Prima di tutto – afferma Angela Foti, vicepresidentessa dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia – occorre puntare sull’economia circolare, quindi sulla prevenzione, la riprogettazione, il riuso e la raccolta differenziata. Solo alla fine di questo percorso si potrebbe decidere di realizzare gli inceneritori di cui non si sente proprio l’esigenza in Sicilia”.
Nel secondo ordine del giorno si impegna il governo, fra l’altro, ad ultimare il lavoro della commissione d’inchiesta e di verifica sulla regolarità delle autorizzazioni delle discariche e degli impianti di rifiuti in Sicilia avviata da Pierobon. Ma anche a nominare dei commissari ad acta per i comuni che non hanno raggiunto i livelli di raccolta differenziata previsti, tra questi le grandi città che in particolare danneggiano il trend positivo.
Inoltre, Attiva Sicilia chiede di utilizzare le somme di 45 milioni di euro non per esportare i rifiuti fuori regione, ma per sostenere i comuni più virtuosi nella raccolta differenziata, anche per evitare meccanismi poco virtuosi nella gestione dei rifiuti.
“Appare evidente il degrado e lo stato di decadenza in cui versano la maggior parte dei comuni siciliani – prosegue Foti – spesso colpiti da continue emergenze rifiuti, con le relative ripercussioni sul turismo, quindi sull’economia nonché sulla stessa vivibilità dei luoghi per i cittadini residenti. Per questo serve sostenere economicamente i comuni che lavorano bene, raggiungono i risultati piuttosto che innescare meccanismi che possano far diventare più conveniente abbandonare questa gestione virtuosa”.