Avevano preso di mira i vivai del territorio le quattro persone arrestate dai carabinieri tra Barcellona Pozzo di Gotto, FUrnari e Mazzarrà Sant’Andrea, nel messinese. I carabinieri hanno sgominato una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reiterati furti aggravati.
All’alba di oggi i carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del locale tribunale, su richiesta della procura guidata dal procuratore Emanuele Crescenti, a carico di 4 persone. Uno degli indagati è finito in carcere e gli altri tre ai domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in aziende vivaistiche.
I provvedimenti restrittivi a carico di: Roberto Martorana, 50 anni; Antonino Martorana, 28 anni; Marco Chiavi, 26 anni e Christian Pietrafitta, 28 anni, tutti di Mazzarrà Sant’Andrea, scaturiscono dall’indagine denominata “predator” sviluppata dall’aprile 2021 dalla sezione operativa della compagnia carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto e dai carabinieri della stazione di Furnari, coordinata dai sostituti procuratori della repubblica, Emanuela Scali e Veronica De Toni, avviata a seguito di una serie di denunce presentate da vivaisti della zona di Mazzarrà Sant’Andrea, in relazione ai furti di piante subìti all’interno delle rispettive aziende.
Il comune di Mazzarrà Sant’Andrea, nel messinese, è notoriamente conosciuto come la città dei vivai, dove è radicata una florida attività florovivaistica che garantisce significativi risvolti occupazionali a favore di quella stessa comunità e che costituisce la principale attività economica del comprensorio.
I carabinieri hanno avviato delle indagini acquisendo importanti elementi probatori che sono poi confluiti nel provvedimento cautelare. Sono state ricostruire le responsabilità degli indagati, accertando il ruolo di ciascuno all’interno dell’associazione capeggiata da Roberto Martorana.
L’organizzazione, una volta individuato l’obiettivo da colpire, approfittavano delle ore notturne per introdursi nei vivai e rubare le piante. Sono stati ricostruiti nel dettaglio cinque episodi di furto per un danno complessivo ammontante a oltre 30.000 euro.
Nel corso delle indagini sono stati effettuati importanti riscontri, culminati nel sequestro del vivaio di proprietà di Roberto Martorana, dove all’interno i carabinieri hanno trovato numerose piante risultate essere provento di furto nonché un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica con conseguente furto di energia elettrica. Alle operazioni di controllo del vivaio, con il successivo sequestro, hanno partecipato anche i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Messina che hanno accertato inosservanze delle norme in materia di lavoro e violazioni di leggi e regolamenti fiscali, constatando la presenza di tre lavoratori italiani sprovvisti di regolare contratto di lavoro. Per tale violazione sono state elevate sanzioni pari a 12.000 euro ai danni di Roberto Martorana.
Questi, dopo le formalità di rito, è stato ristretto nel carcere Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto e gli altri tre indagati sono stati condotti ai propri domicili e sottoposti agli arresti a disposizione dell’Autorità giudiziaria.