In occasione della giornata mondiale dell’ambiente, istituita dall’Onu nel 1972 a memoria della conferenza di Stoccolma sull’ambiente che si celebrerà domani, 5 giugno, una iniziativa dal grande valore sociale che ha un duplice obiettivo: sensibilizzare la comunità e in particolare i giovani, sulle gravi conseguenze per l’ambiente causate dall’industria della moda “usa e getta” e sostenere Benefit, il negozio di abbigliamento gratuito destinato alle fasce più deboli, creato nel 2017 a Messina da Cristina Puglisi Rossitto, presidente dell’associazione “gli invisibili” onlus.
Un progetto che si chiama “Gimago” (nel significato di madre natura) ed è stato ideato da Alberto e Fabio Puglisi, rispettivamente 19 e 15 anni. L’obiettivo dei due giovani è quello di far comprendere, soprattutto ai propri coetanei, che aiutare l’ambiente è possibile anche solo apportando piccoli accorgimenti al proprio stile di vita.
La campagna di sensibilizzazione che i due ragazzi hanno avviato, insieme ad altri coetanei, ha come obiettivo quello di spingere i giovanissimi al riuso degli abiti, spiegando che invertire il paradigma della “fast fashion” può salvare il pianeta. Il motto dell’iniziativa è “Im bach: sono tornato”. Il capo di abbigliamento ritorna in vita. Il vestito, la t-shirt, il pantalone che non vogliamo più utilizzare o che non ci sta più, se è in buone condizioni, può essere riutilizzato da qualcun altro.
Attraverso Gimagodress si potrà contribuire a sostenere benefit. Per farlo basterà fare una donazione minima di 5 euro (all’indirizzo https://gimagodress.myshopify.com) e scegliere uno dei capi presenti nella vetrina virtuale di Gimago che l’utente riceverà direttamente a casa.
“Considero Gimago la naturale evoluzione di Benefit – spiega Cristina Puglisi Rossitto – Negli ultimi mesi c’è stato un enorme incremento del numero di famiglie in difficoltà economica ed avere la possibilità di esporre online i capi di abbigliamento di Benefit darà la possibilità anche a quelle persone che hanno ritrosia a parlare delle loro difficoltà economiche, di risparmiare sull’abbigliamento. Con Gimago – continua la presidentessa dell’associazione – si otterrà un doppio risultato: raggiungere molte più famiglie, dando loro la possibilità di risparmiare sull’abbigliamento. Basterà scegliere fra i capi esposti e con una semplice donazione si potrà riceverli a casa. Inoltre, aumentando il numero di fruitori di vestiti “I’m back” si potranno ritirare molte più donazioni e ridare nuova vita a molti più capi di abbigliamento sottraendoli al ciclo di distruzione dei rifiuti tessili, terribilmente inquinante per l’ambiente”.
Nel 2017 in un piccolo locale di 70 mq nasce “Benefit”, un negozio di abbigliamento gratuito a disposizione di famiglie bisognose in cui tutti i capi esposti sono frutto di donazioni di generosi cittadini. Oggi il negozio gratuito è ospitato in un locale di circa 400 mq ed attualmente i capi donati giacenti in magazzino sono più di 50 mila. Il negozio è diventato un punto di riferimento per i bisognosi, ma anche per tante persone che desiderano fare del bene e contemporaneamente dare una seconda vita ai capi non utilizzati. I costi di gestione del negozio, in cui operano solo volontari, sono notevoli, da sempre l’affitto dei locali, le bollette e le altre spese vive vengono sostenute dalla onlus “Gli invisibili” che ho realizzato. Gimago nasce dunque da una attenta riflessione: trovare una formula economicamente sostenibile affinché Benefit possa autofinanziarsi e continuare a offrire il proprio servizio alle famiglie in difficoltà economica; smaltire i tantissimi capi accumulati nello store; sensibilizzare la comunità al riutilizzo; aiutare l’ambiente. Concretamente, se Benefit riuscirà ad autofinanziarsi con Gimago potrà continuare nella sua missione sociale, restando il punto di riferimento per tutte quelle famiglie che vivono momenti di difficoltà economica e non possono permettersi di acquistare vestiti nuovi.
Sin da piccoli Alberto e Fabio hanno frequentato Benefit e condiviso il loro guardaroba, portando i capi che non usavano più e scambiandoli con altri della loro taglia. Questo stile di vita li ha fatti crescere con la convinzione che nessuna differenza passa fra un capo nuovo ed uno usato, l’unica cosa che importa è trovarsi bene con sé stessi e vedersi rappresentati in ciò che si indossa. E quando è nata la necessità di trovare una soluzione per fare il giusto uso dell’enorme numero di capi presenti nei locali di Benefit è stato per loro naturale pensare di “aprire” a tutti la possibilità di poter vestire “I’m back”. “Benefit è un progetto che va sostenuto e che deve continuare a vivere perché aiuta le persone” – ha affermato Alberto Puglisi.
Per i due ideatori del progetto ogni capo “Im back” inserito nel portale di Gimago deve esprimere l’identità di chi sceglie di indossarlo e così al momento della scelta del capo l’utente avrà la possibilità di scegliere l’etichetta identificativa del “Gimago-Pensiero” che verrà cucita sul capo scelto, personalizzandolo con “Be the change” per esprimere la voglia di cambiamento in maniera decisa pur se “delicata” e “Fuck pollution” per esternare determinazione e rabbia per un male che sta distruggendo il pianeta. Fabio e Alberto hanno ideato anche delle magliette monocolore, bianche o nere, brandizzate con le due scritte, che si potranno acquistare su Gimagodress per contribuire al progetto.