Elena Pagana, deputata regionale di Attiva Sicilia, dice no a qualunque impianto per i rifiuti vicino a Centuripe. IL territorio ennese – dice – è già stato abbastanza penalizzato.
“Ci opponiamo alla realizzazione dell’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti a poche centinaia di metri dal territorio di Centuripe. Una contrarietà che esprimo con convinzione. Quel territorio, che ha una profonda e antica vocazione agricola non può essere messo a rischio”.
Elena Pagana si è attivata dopo aver ricevuto le segnalazioni di allevatori ed imprenditori agricoli e la presa di posizione del sindaco di Centuripe, sul progetto della Srr Catania nord, che prevede la costruzione di un impianto al confine con quello di Centuripe.
“Le ragioni di questa ferma opposizione – prosegue Pagana – non sono certamente le sterili posizioni del no sempre e comunque, ma nascono da realtà territoriale, economica e sociale che, già da sole, devono fare escludere la presenza di qualunque impianto di questo tipo. In quel territorio ci sono colture storiche di agrumi, pesche, ulivi e una millenaria tradizione di allevamento e pastorizia che non possono essere messe a rischio. La circostanza che il progetto sia della Srr di Catania, non ha alcuna rilevanza se l’impianto avesse ricadute su un territorio limitrofo”.
“Quell’area geografica, semplicemente, non è idonea ad un impianto di raccolta e trattamento dei rifiuti. L’ennese è un territorio delicatissimo che deve essere preservato per le sue peculiarità ambientali, agrozootecniche, antropologiche e dovrebbe essere guardato come un esempio di economia ecocompatibile da sostenere e preservare. Se i Piani d’Ambito delle Srr devono tenere conto del Piano regionale di cui la Sicilia è dotata, definitivamente approvato lo scorso marzo, e se il Piano permette, dopo anni, di razionalizzare il settore dei rifiuti, con le necessarie direttive per l’impiantistica, la gestione dei servizi e gli obiettivi, è impensabile penalizzare, ancora una volta l’Ennese. Per questo sono a disposizione dei cittadini e dei rappresentanti istituzionali del territorio interessato per scongiurare questa bizzarra ipotesi”.