Il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, ha incontrato mercoledì scorso, 26 maggio, una delegazione del gruppo SOS Sicilia centrale, costituita dai presidenti regionali e provinciali di SiciliAntica, Simona Modeo e Gaetano Marchiafava e dal presidente del comitato di quartiere di Gibil Habib, Salvatore Granata. Nei giorni scorsi era stato lo stesso Musumeci a richiedere un incontro con le associazioni afferenti, dopo il servizio trasmesso dalla RAI sullo scempio e la devastazione del sito archeologico di Montagna di Marzo che da anni ormai è depredato dai tombaroli e devastato dai vandali.
Un amaro destino che accomuna numerosi siti della Sicilia e in una zona depressa che da dieci anni a questa parte sta subendo una graduale quanto inesorabile desertificazione e una contrazione demografica senza precedenti.
I rappresentanti delle associazioni hanno evidenziato al presidente della regione la necessità di un intervento urgente per la messa in sicurezza dei siti e per ripristinare la loro fruibilità. Musumeci, dal canto suo, ha chiesto alle associazioni di fornirgli un elenco delle aree archeologiche interessate dalle emergenze.
Una richiesta che sembra a dir poco paradossale considerando che tale compito spetterebbe ai direttori dei parchi archeologici che gestiscono i siti e alle soprintendenze preposte alla loro tutela. All’incontro era presente anche l’assessore regionale alla cultura, Alberto Samonà al quale i rappresentanti delle associazioni hanno ricordato l’impegno preso lo scorso anno e non ancora mantenuto per il rilancio dei siti archeologici della Sicilia centrale.
Da due anni le associazioni del gruppo SOS Sicilia centrale si battono con interlocuzioni, denunce, convegni per salvare dall’oblio le testimonianze di un passato che vorrebbero lasciare in eredità alle future generazioni ma si trovano purtroppo a lottare contro i mulini a vento di un sistema malato e fortemente politicizzato, sempre più sordo alle richieste di aiuto dei cittadini e del territorio.