Un cardiologo di 59 anni di Giarre, centro del catanese, è indagato per violenza sessuale, con l’aggravante di aver approfittato del rapporto medico-paziente. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari, eseguiti oggi dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Acireale.
Le indagini hanno fatto luce su un caso di violenza sessuale perpetrata dall’uomo, libero professionista, nei confronti di una sua paziente di 40 anni. Era il 16 febbraio scorso quando all’interno dello studio del cardiologo, al quale il marito della vittima, sofferente di una malattia degenerativa, si era rivolto per una visita specialistica con la moglie che invece era andata solo per un semplice controllo.
Il marito della vittima, dopo essere stato visitato, ha chiesto di poter restare nello studio ma il cardiologo gli aveva consigliato di attendere in sala d’aspetto. Lo specialista avrebbe poi chiesto alla donna di slacciare il reggiseno e le ha accarezzato morbosamente i seni e i glutei durante l’applicazione di alcuni elettrodi.
In seguito, dopo averla accarezzata sugli slip, ha chiesto alla paziente di denudarsi completamente anche la parte inferiore del corpo poiché la donna gli aveva riferito di alcuni dolori, le ha massaggiato prima il basso ventre per poi introdurle un dito nell’organo genitale senza l’utilizzo di guanti protettivi. Movimenti che hanno provocato dolore alla donna e l’uomo, consigliandole di bere molta acqua, ha interrotto l’operazione lavandosi subito le mani raccomandando al marito, frattanto rientrato in studio, di sottoporre la moglie ad ulteriori accertamenti, chiedendole un recapito telefonico per concordare l’appuntamento.
La donna era rimasta turbata dalla visita e il marito se ne è immediatamente accorto e la donna, con imbarazzo, gli ha raccontato l’accaduto. Del fatto è stato informato anche il medico di famiglia che ha confermato ai coniugi l’impropria condotta del cardiologo e immediatamente è scattata la denuncia ai carabinieri di Acireale.
Il successivo 18 febbraio il cardiologo ha contattato telefonicamente il marito della donna che gli ha falsamente riferito di uno stato febbrile della moglie che, dunque, non poteva essere visitata. Cardiologo e donna si incontreranno poi il 13 aprile, ma la loro conversazione è stata acquisita con un registratore nascosto sotto i vestiti della vittima dai carabinieri. Nel corso dell’incontro la donna ha posto delle specifiche domande al professionista che, candidamente ha ammesso al microfono il suo operato atipico, aggiungendo di essere anche un medico generico e che quindi si era prodigato per approfondire le indagini diagnostiche per eventuali problemi di salute della donna. Quando la donna gli ha fatto notare che non aveva indossato guanti protettivi, il medico aveva asserito di essere solito igienizzarsi continuamente e che comunque li aveva sempre a portata di mano.