Milazzo (Me): si ricordano i carabinieri Pirrone e Arnoldi
Oggi, a 49 anni dalla morte dei carabinieri medaglia d’argento al valor militare Antonino Pirrone e Antonio Arnoldi, uccisi a Milazzo nel 1972, nel centro del messinese si è svolta una commemorazione.
Quel giorno di 49 anni fa i due militari furono vittima della follia omicida di un individuo che, colto da raptus, armato di fucile da caccia semiautomatico caricato a pallettoni, con una bicicletta, voleva raggiungere la caserma dell’Arma per uccidere quanti più militari possibili.
Intorno alle 10.30 di quel giorno, in via Migliavacca, l’uomo aveva incrociato l’autoradio del nucleo radiomobile con a bordo l’appuntato Pirrone e il carabiniere Arnoldi e fece segno ai militari di fermarsi. In quel frangente, l’uomo aveva imbracciato improvvisamente il fucile facendo ripetutamente fuoco contro l’auto dei carabinieri, colpendo i due militari che si trovavano a bordo.
Nonostante fossero gravemente feriti, i due carabinieri riuscirono ad uscire dal mezzo militare e mentre Arnoldi tentava di rispondere al fuoco con l’arma di ordinanza, ma venne nuovamente colpito. Pirrone riuscì ad avvisare via radio la centrale operativa della tenenza carabinieri di Milazzo consentendo così l’immediato intervento dei commilitoni che neutralizzano ed arrestarono il folle omicida.
Il primo febbraio del 1973 il presidente della repubblica conferì ai due militari caduti in servizio la medaglia d’argento al valor militare alla memoria, con le seguenti motivazioni:
Pirrone: “capo equipaggio di autoradio di nucleo radiomobile, ferito mortalmente da due colpi di fucile esplosigli proditoriamente da un individuo colto da un eccesso di follia, che aveva gravemente ferito il militare conduttore e minacciava di raggiungere la caserma dell’Arma con propositi criminosi, con sovrumano sforzo tentava di opporsi alla furia dell’omicida che riusciva a sfuggirgli. In un ultimo disperato, generoso impulso, prima di abbattersi esanime, rifiutando il soccorso dei presenti, attivava, con la radio di bordo, la centrale operativa che attuava il necessario risolutivo intervento. Mirabile esempio di eccezionale altruismo, elevato senso del dovere e non comuni virtù militari”.
Antonio Arnoldi: “conduttore di autoradio del nucleo radiomobile, gravemente ferito alla testa da colpo di fucile esplosogli proditoriamente da un individuo colto da eccesso di follia, che aveva mortalmente ferito il capo equipaggio e minacciava di raggiungere la caserma dell’Arma con propositi criminosi, estratta la propria pistola, con sovrumano sforzo tentava un’estrema reazione contro il malvivente ma, allo stremo delle forze, si abbatteva privo di sensi al suolo. In ospedale, prima di morire, dando ulteriore dimostrazione di elevato sentimento di cameratismo, chiedeva di conoscere la sorte del capo equipaggio, quant’altro si era verificato di grave e se il folle fosse stato assicurato alla giustizia. Mirabile esempio di elevato senso del dovere, eccezionale altruismo e non comuni doti militari”.