I soldi ci sono. Il museo della fotografia Angelino Patti troverà sede a palazzo Costantino a Tusa, nel messinese. Lo rende noto l’assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana.
Angelino Patti è un fotografo che ha operato tra il 1895 e il 1969, lasciando un ricco archivio di immagini che costituiscono un’importante raccolta di documenti e informazioni preziose per la ricerca storico-antropologica e per meglio conoscere la storia della comunità di Tusa, l’evoluzione dei luoghi, gli usi, i costumi e le antiche tradizioni del centro del messinese.
Il museo, che è stato finanziato dall’assessorato con 693 mila euro del POC 2014-2020 di cui quasi 70 mila euro a carico del comune di Tusa, prevede il recupero di palazzo Costantino, di epoca barocca, che verrà restaurato ed allestito per accogliere il museo.
Con i prospetti tipicamente barocchi e le balconate caratterizzate dalle mensole in pietra intagliata, palazzo Costantino punta ad inserirsi all’interno di un itinerario turistico-culturale di valorizzazione arricchendo quell’offerta che oggi risulta affidata al parco archeologico di Tindari con l’area archeologica di Halaesa Arconidea e il nuovo Antiquarium.
“Il recupero di palazzo Costantino e la realizzazione del museo della fotografia – sottolinea Alberto Samonà, assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana – costituiscono per il territorio di Tusa un’importante occasione. Il finanziamento per la nascita del museo consente di rinsaldare le radici di una comunità e rafforzare il senso di appartenenza.
Questo museo, inoltre, celebrando una personalità che ha fatto parte significativa della storia del territorio, invita anche a ripercorrere i tempi del pionierismo della fotografia e diventa una preziosa e curiosa occasione per ritrovare la memoria dei luoghi e delle genti che li hanno abitati; una testimonianza che contribuirà a restituire parte di una memoria identitaria altrimenti destinata a perdersi”.
Il museo avrà tre livelli. Al piano terra quattro ambienti, oggi magazzini, ospiteranno la mostra fotografica su paesaggio e ambiente. Al primo piano ritratti di gruppi e folklore e il secondo piano conterrà foto di sport, culto della morte e di altra natura.
Il percorso museale destinerà gli ambienti del piano terra a stanze espositive, prevedendo anche una sezione didattica per far cogliere il significato e l’evoluzione della fotografia nel tempo. Negli altri due livelli, oltre alle foto, verranno esposti oggetti personali del fotografo quali la sua macchina fotografica e oggetti legati ad episodi della sua vita. Lungo il percorso, insieme alle lastre esposte, saranno riprodotti aspetti che attengono a momenti economico-sociali, religiosi, culturali e storico artistici della cultural tusana, a partire dagli anni Venti del XX secolo.