Gli atti del maxiprocesso ai clan mafiosi sono stati digitalizzati su disposizione della procura di Palermo, diretta da Francesco Lo Voi. Un processo istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si tratta di 11.136 volumi dell’ordinanza sentenza di rinvio a giudizio e tutti gli atti dibattimentali, che si aggiunge al lavoro già fatto dalla fondazione Falcone che aveva trasferito su supporto telematico i principali provvedimenti dell’istruttoria.
Un progetto partito lo scorso anno con l’obiettivo di recupere il monumentale lavoro dei due magistrati assassinati dalla mafia. “Si tratta – scrive la procura in una nota – di un materiale di elevatissimo valore storico, ma che ancora oggi rivesta un importante ruolo anche sotto il profilo dell’analisi investigativa”.
La digitalizzazione è avvenuta in parte con la scansione del materiale, in parte con la conversione in formato digitale dei microfilm sui quali originariamente erano stati riversati gli atti processuali. “Ciò che prima era utilizzabile solo attraverso costosi lettori di microfilm – conclude la nota – oggi potrà essere visto in un normale pc”.