Falcone (Me): appalti truccati, indagati sindaco, funzionari e operatori economici

Appalti truccati a Falcone. Per questo il sindaco di Falcone, centro del messinese, Carmelo Paratore, è stato arrestato. Nell’inchiesta denominata “movie direction” sono rimasti coinvolti anche una funzionaria comunale e tre operatori economici.

Gli appalti venivano concessi alle ditte che erano vicine al sindaco e ai suoi amici, le altre venivano completamente allontanate dai palazzi comunali. Questa mattina i carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti del sindaco Paratore, il divieto di dimora e la sospensione dello stesso dall’esercizio del pubblico ufficio di responsabile dell’area tecnica per un anno. Disposta anche la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di responsabile dell’area economica e finanziaria, sempre per un anno, nei confronti di una funzionaria comunale dello stesso comune.

L’indagine Movie direction è diretta dal sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio e coordinata dal procuratore capo, Angelo Cavallo. I carabinieri di Barcellona e i colleghi di Falcone hanno accertato l’esistenza di un complesso meccanismo di turbative d’aste. Il sindaco Paratore, con la complicità di una funzionaria comunale, favoriva alcune ditte e professionisti a lui più vicini ai quali erano stati affidati i lavori per il rinascimento del tratto costiero antistante l’abitato di Falcone, finanziate per diversi milioni di euro dalla regione siciliana.

Paratore, secondo quanto scritto dal Gip, Eugenio Aliquò nell’ordinanza, aveva una capacità di “influenzare il normale sviluppo dell’azione amministrativa, impedendo che la stessa potesse manifestarsi attraverso l’osservanza delle regole dell’imparzialità. Le esigenze cautelari, che in concreto emergono, si materializzano attorno a dati di spiccato allarme sociale, del tutto incompatibili con la gestione della cosa pubblica e vedono come figura assolutamente centrale e dominante il sindaco Paratore che agisce per perseguire interessi di parte, sfruttando il suo ruolo istituzionale”.

Paratore coordinava alcuni funzionari comunali a lui asserviti per pilotare le gare di appalto in favore di ditte a lui vicine per poter accelerare i tempi di esecuzione dei lavori e spendere il risultato dell’avvio di quei lavori durante la prossima campagna elettorale per ottenere maggiori consensi. Inoltre, Paratore faceva intendere ad alcuni professionisti a lui vicini che se il sindaco fosse cambiato, loro non avrebbero più lavorato con il comune di Falcone. Indicativa, al proposito, una frase captata ed indirizzata da Paratore ad uno dei tanti operatori economici: “devo essere sindaco io, perché se non sono sindaco io, non spenderete neanche una lira qua!”.

Paratore oltre ad essere il sindaco era anche responsabile dell’area tecnica e RUP del procedimento. In questo modo interferiva pesantemente con l’attività della commissione di gara che ha proceduto all’aggiudicazione dei lavori in questione.

Il Gip ha applicato la misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno nei confronti di due imprenditori ed un professionista.

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