Milazzo (Me): incontro con la scrittrice Simona Lo Iacono

Si riprende da dove non ci si è mai fermati. Al Majorana di Milazzo incontro con la magistrato e scrittrice Simona Lo Iacono dei ragazzi delle quarte e quinte. Sarà un momento di arricchimento e nutrimento per l’anima e la mente.

Nel solco della propria tradizione di attenzione all’unitarietà del sapere e alla complementarietà degli ambiti di studio e ricerca storico-letteraria e tecnologica-scientifica, nonostante le ancora presenti e osservate misure di prevenzione, l’istituto tecnico tecnologico Majorana ha rinnovato il tradizionale appuntamento dell’incontro con l’autore che si è pregiato della presenza del magistrato Simona Lo Iacono, autrice del romanzo “L’albatro” e di altri testi fra cui “Le streghe” di Lenzavacche, selezionato tra i dodici finalisti del premio Strega 2016 e La tigre di Noto, di recente pubblicazione.

L’incontro, tenutosi online sulla piattaforma utilizzata dalla scuola, ha permesso l’interazione fra la scrittrice, gli alunni e alcuni docenti di lettere della scuola che, coordinate dalla professoressa Chillè, referente del progetto “Incontro con l’autore”.

Il libro “L’albatro”; già letto e analizzato nel precedente anno scolastico e poi congelato per ovvi motivi di pandemia e rinviato a tempi più opportuni, finalmente arrivati. L’albatro è un romanzo delicato e avvolgente dal linguaggio poetico e fortemente evocativo, dalla doppia narrazione fra passato e presente, tratteggia elegantemente il ritratto di una delle più importanti figure della letteratura italiana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo e personaggio emblematico e affascinante, facendo propria l’idea che il destino di ogni adulto vada ricercato nei suoi sogni di bambino.

Proprio la piacevole e stimolante chiacchierata con la dottoressa Lo Iacono ha reso più evidente i molteplici piani presenti nel libro, da quello umano a quello narrativo, a quello vocazionale che risulta essere assolutamente prioritario, individuare la propria vocazione, i propri sogni, il proprio progetto.

“I ragazzi – dice la scrittrice – hanno bisogno di essere sostenuti per potersi avviare verso il loro grande viaggio. L’albatro da questo punto di vista è emblematico perché è un romanzo nel quale ho cercato di mettere in evidenza quella che è la mia idea del mistero dell’esistenza che si concentra tutto nell’idea cosiddetta vocazionale, un progetto vitale, un sogno che si possa dire pienamente realizzato nella vita di un uomo e per fare questo è necessario partire da quando si è piccoli e poi attraversare assieme al bambino il suo percorso vitale”:

in tutto questo, ovviamente, non può che essere indispensabile l’accostamento alla letteratura, alla lettura e persino alla scrittura per incrementare la cultura, avere una visione migliore del mondo e permettersi di relazionarsi meglio con gli altri. La lettura e la scrittura, quindi, come esercizio di alterità: immergersi nella vita degli altri ci potenzia, ci fa vivere mille vite, ci fa comprendere il vissuto dei vari personaggi, ci fa entrare in confidenza e in intimità con altri mondi. Avere dimestichezza con l’alterità diventa pertanto un grande aiuto per ognuno di noi perché più si va nell’altro, più si acquista umiltà e più si riesce a conoscere l’animo umano.

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