Il 9 maggio del 2019 la beatificazione del giudice Rosario Livatino ha elevato il credente all’onore degli altari. Toni Mira ha compiuto un ampio lavoro di indagine intorno alla figura dell’uomo, del cittadino, del servitore dello Stato. Un esempio di altissimo valore civile che scuote le coscienze di tutti.
Livatino in preghiera, sì, Livatino guidato da un fortissimo senso della giustizia e della misericordia divine… ma soprattutto Livatino professionista, magistrato competente, concentrato e abile. L’uomo di legge che guadagna sul campo rispetto e autorevolezza. L’uomo scomodo per le mafie e forza trainante nel contrasto alla malavita.
Un incontro vivo, emozionante e istruttivo, reso possibile dall’ascolto di molti testimoni: colleghi, collaboratori nelle indagini, persone informate sui fatti.
Al termine del percorso vengono pubblicati integralmente tre discorsi di Livatino (uno dei quali inedito) che, in circostanze e su temi diversi, ci fanno scoprire la sua voce, il suo pensiero, i suoi ideali.
Questo il contenuto del libro di Toni Mira “Rosario Livatino, il giudice giusto”.
Toni Mira, sposato e con quattro figli, è capo redattore e inviato speciale della redazione romana di Avvenire, giornale per il quale da anni cura le inchieste e i reportage. È tra i collaboratori dei dossier annuali “Ecomafia” di Legambiente e di “sindaci sotto tiro” di avviso pubblico. Fa parte del comitato scientifico del bimestrale di Libera “lavialibera”, dell’osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, della commissione consultiva di avviso pubblico.
Nel 2006 ha vinto il premio “ambiente e legalità”; nel 2007 il premio Saint Vincent per il giornalismo d’inchiesta; nel 2016 il premio per l’impegno civile Marcello Torre; nel 2018 il premio Franco Giustolisi; nel 2019 il premio Paolo Borsellino. Nel 2019 ha pubblicato con la collega Alessandra Turrisi il libro “Dalle mafie ai cittadini. La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità” e il libro “spezzare le catene” sul caporalato.