Catania: operazione “Centauri”, 14 indagati

Concorso in duplice omicidio, sei tentati omicidi, porto e detenzione illegale di armi da fuoco in luogo pubblico, tutti reati commessi con l’aggravante di aver agito per motivi abietti ed avvalendosi delle condizioni previste dall’associazione di tipo mafioso per agevolare i clan di appartenenza. Sono i reati di cui dovrano rispondere i 14 indagati dell’operazione “Centauri” condotta dai carabinieri del comando provinciale.

Le indagini hanno permesso di ricostruire gli accadimenti e definire le responsabilità personali in ordine ai gravissimi fatti di sangue avvenuti a Catania l’8 agosto del 2020 quando un nutrito gruppo di individui, costituito sia da semplici affiliati che da esponenti di vertice delle organizzazioni mafiose dei “cursoti milanesi”, entrambe operanti nel territorio etneo, decideva deliberatamente di affrontarsi in armi sulla pubblica via, causando due morti e diversi feriti. Un esito che poteva essere ben più begativo se si considera che lo scontro a fuoco si era verificato di sera nel popoloso quartiere Librino, caratterizzato da un’elevata densità abitativa e dove i residenti, soprattutto a causa del caldo estivo, anche donne e bambini, sono soliti trattenersi in strada fino a tardi.

Il gip al tribunale di Catania ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di: Roberto Campisi, 51enne di Catania; Massimiliano Cappello, 54 anni; Sebastiano Cavallaro, 29 anni; Renzo Cristaudo, 27 anni; Gaetano Ferrara, 33 anni; Luciano Guzzardi, 57 anni; Santo Antonino Lorenzo Guzzardi, 28 anni; Salvuccio Lombardo junior; 26 anni; Giovanni Nicolosi, 19 anni; Gaetano Nobile, 35 anni; Rinaldo Puglisi, 46 anni; Michael Agatino Sanfilippo, 21 anni; Davide Agatino Scuderi,, 46 anni e Rosario Viglianesi, 21 anni. Dopo le formalità di rito gli arresti sono stati condotti nelle strutture penitenziarie dove saranno sottoposti ad interrogatorio.