Catania: romeno arrestato per atti persecutori

Un romeno di 34 anni senza fissa dimora è stato indagato per atti persecutori. La procura ha richiesto e ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere eseguita dai carabinieri della stazione di Catania piazza Dante dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Le indagini hanno fatto luce sul caso accertando che gli atti persecutori si protraevano da dicembre del 2020 ai danni di una 29enne.

La giovane, mediatrice culturale volontaria, si occupava dell’assistenza ai “senza tetto”, stava attraversando un periodo di difficoltà psicologica connessa al cattivo stato di salute del proprio genitore e per un periodo limitatissimo di tempo, circa una settimana, aveva stretto con l’uomo un rapporto che andava al i là della semplice amicizia.

La donna aveva scelto di interrompere quel nascente rapporto sentimentale, ma questa decisione aveva incontrato l’assoluta contrarietà dell’uomo che, con veemenza, aveva cominciato a tempestarla di messaggi e telefonate.

Le minacce telefoniche non rappresentavano il male peggiore. L’uomo ha iniziato a pedinare la donna, appostandosi di fronte alla sua abitazione e inviandole foto del portone di casa e dell’auto del padre.

La poveretta, crollata psicologicamente, era arrivata al punto di cambiare la propria sede di lavoro ma l’uomo, che non ha tarato ad individuare il nuovo ufficio, ha continuato a sottoporre la vittima a continuni messaggi intimidatori arrivando anche ad avvicinare una sua collega armato di un coltello, alla quale aveva candidamente riferito di avere in animo di uccidere la poveretta e di essere solamente in attesa del momento giusto per realizzare il progetto criminale.

L’uomo era stato spesso notato nel centro cittadino in preda ai fumi dell’alcool e con atteggiamenti violenti e minacciosi nei confronti dei passanti, persistendo nella sua condotta persecutoria. Aveva anche riferito alla collega della ragazza alcuni particolari sulla relazione amorosa avuta con quest’ultima, interrotta per il tradimento da parte della stessa specificando che i suoi propositi di vendetta erano finalizzati anche a farle perdere il posto di lavoro.

La continua pressione psicologica esercitata sulla malcapitata con oltre 30 contatti telefonici quotidiani, la continua presenza sul luogo di lavoro, le minacce di morte e l’utilizzo di sue fotografie sui profili social dell’uomo, hanno costretto la ragazza a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita sino ad arrivare alla decisione di denunciare il suo aguzzino avvalendosi del supporto dei militari della stazione di Catania piazza Dante.

I carabinieri hanno compendiato l’esito degli accertamenti all’Autorità giudiziaria consentendo alla procura di Catania il consolidamento del quadro probatorio a carico dell’uomo e di richiedere la misura cautelare, poi emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania, a seguito della quale è stato associato al carcere di Caltagirone.

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