A Capo d’Orlando, centro tirrenico del messinese, il centro Sant’Oscar Romero, costituito dall’Asce, associazione dei socialisti cristiani europei e dall’associazione Esperanto Nebrodi, celebra la festa del “vescovo dei poveri”, invitando iscritti e simpatizzanti a pubblicare sui profili delle reti sociali l’icona dell’arcivescovo di San Salvador, assassinato il 24 marzo 1980 da paramilitari fascisti, canonizzato da papa Francesco il 14 ottobre 2018 e venerato anche da altre confessioni cristiane.
Secondo il docente universitario ed esperantista, Antonio Matasso, “il martirio di monsignor Romero rappresenta un sacrificio ma anche un lieto messaggio di pace, giustizia, libertà e dignità. Questi valori che in Sant’Oscar erano intimamente congiunti alla fede cristiana, sono condivisi dal movimento esperantista, il cui scopo è da sempre quello di favorire il dialogo e la comprensione tra gli uomini”. Il Santo dei campesinos era consapevole di quanto i fascisti salvadoregni di Roberto D’Aubuisson, mandante dell’omicidio, fossero seriamente intenzionati ad ucciderli. Esibiscono ancora oggi la croce nel simbolo del loro partito di estrema destra, chiamato Arena, dopo aver assassinato, oltre all’arcivescovo martire della democrazia e della pace, decine di migliaia di contadini ed oppositori, preti compresi.
Alla chiesa cattolica, che celebra la sua festa il 24 marzo, Romero ha lasciato un monito di coraggio col suo esempio condensato nelle parole “come cristiano devo dire che non credo alla morte senza la resurrezione”. Per ricevere informazioni sulle iniziative, del centro, impegnato anche nell’ecumenismo, è possibile contattare l’email info@santoscar.it