Palermo: il Brass ricorda i due cofondatori Giuliana e Salerno

A Palermo la fondazione The Brass group ricorda i cofondatori Luigi Giuliana e Manlio Salerno. La loro è stata una vita dedicata al jazz, un forte credo inesauribile, un’avventura musicale iniziata e mai terminata che si è evoluta es espansa con l’affermazione di produzioni originali ed uniche.

In questo felice contesto si potrebbe citare la famosa canzone di Gino Paoli “eravamo quattro amici al bar”. Quei quattro amici erano Luigi Giulianna, Manlio Salerno, Giangaspare Ferro e Ignazio Garsia. Sono stati loro a fondare la squadra artistica che ancora oggi più che mai vive per promuovere e divulgare la musica jazz: la fondazione The Brass Group, l’unica realtà italiana di produzione che vive da quasi 50 anni.

Il prossimo evento che il Brass inserisce on demand sulla Brassweb.tv dal 10 marzo e dedicato ai suoi cofondatori Giuliana e Salerno. Il video evento si intitola “Brass for a life” e sarà caratterizzato da diversi contributi musicali con brani composti da Manlio Salerno e reinterpretati da Claudio Giambruno con il suo quartetto.

La dedica musicale è nche accompagnata da un percorso in memoria del Brass da parte del chitarrista Vincenzo Palermo e Maurizio Zerbo che per il centro catalogo della regione siciliana ha curato la pubblicazione dei quattro CD “I grandi concerti del Brass” registrati proprio da Luigi Giuliana e Ignazio Buttitta, appena nominato, per conto della famiglia Giuliana, a far parte del CDA della fondazione assieme al vicepresidente Raoul Rosso, nominato dal presidente della regione e a Gandolfo Librizzi, già presidente del consiglio di amministrazione del conservatorio Scarlatti, nominato dalla famiglia Salerno.

Salerno è morto un anno fa e un anno prima ancora Luigi Giuliana. Entrambi sono pilastri fondamentali della storia del The Brass Group, ma anche un pezzo cospicuo della cultura musicale italiana. La musica è sempre stata la grande passione di entrambi. Invitato nel 1972 da Ignazio Garsia come bassista della Brass Group Big band, Manlio Salerno fin dall’inizio è stato in prima fila sia sul piano dell’organizzazione che su quello squisitamente musicale. Si entusiasma per il mondo jazz e la musica brasiliana ed è proprio a questi linguaggi che l’architetto musicista (per gli amici archibasso) aveva rivolto il proprio interesse prevalente, indirizzando il proprio rimarchevole talento naturale sia alla chitarra che al contrabbasso acustico, di cui ne possedeva un magnifico esemplare che non cedeva mai ad alcuno; fece una sola eccezione per Charles Mingus, anche lui ospite del The Brass Group e a  cui l’altro cofondatore Luigi Giuliana dedicò la copertina del suo libro “Storie di jazz e non solo” edito dalla stessa Fondazione, in cui finalmente viene “colmato un vuoto enorme – scrive Saverio Lodato in un articolo su Antimafia Duemila – e lo colma per gli appassionati di jazz che a Palermo comunque sono alcune migliaia e, più in generale, per tutti coloro i quali vanno alla spasmodica ricerca di quella Palermo che si è saputa imporre a livello nazionale in controtendenza rispetto alle storie dell’orrore. E, in copertina, quando si dice il caso, c’è proprio una foto di Mingus al contrabbasso che sorride, lui che non sorrideva mai, durante il suo concerto a Palermo”.

E ancora, per addentrarci nei sentimenti stilistici di chi ha sempre amato il jazz, vogliamo citare anche alcune parole del premio Nobe, Gabriel Garcia Marquez che Ignazio Buttitta ricorda nel libro di Giuliana con cui si approda nell’epopea romantica perché ci si “affida ad una molteplicità di temi musicali che accompagnano le atmosfere emotive con un repertorio che accoglie incursioni e contaminazioni dal mondo del jazz per la realizzazione di una affascinante ed unica ricchezza letteraria e completa”.

L’evento “Friends of Bass Group for a timelife” sarà on demand sui canali social della fondazione The Brass group pagina Facebook, Youtube.