Danni significativi causati dalla cenere emessa dall’Etna alle coltivazioni agricole che circondano il vulcano. I dirigenti del Sifus: Afredo La Delta, Tino Scarvaglieri, Salvo Tomasello, Tino Perni, Angelo Tomasello, Lino Masi, Ernesto Abate , Alfredo DI Vincenzo, Mario Russo, assieme ad un gruppo di braccianti e titolari di aziende agricole, hanno fatto un giro ispettivo nelle aree raggiunte in questi giorni dalle ceneri vulcaniche e verificato, di conseguenza, i significativi danni causati alle coltivazioni.
Il SIFUS ha chiesto pertanto, l’intervento delle condotte agrarie delle zone colpite perché accertino i danni e l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura, on. Tony Scilla per verificare assieme ai tecnici l’entità dei danni e delimitare le aree danneggiate allo scopo di chiedere a Roma il riconoscimento dello stato di calamità.
“Lo stato di calamità – ha dichiarato Maurizio Grosso Segretario Generale SIFUS CONFALI – non può tuttavia, essere attivato solo per ottenere benefici atti a lenire i danni delle aziende agricole ma il Governo Musumeci deve lottare affinché vengano riconosciuti anche ai braccianti agricoli che hanno perduto involontariamente giornate lavorative”.