Catania: sequestrati beni a carico di Mario Strano

Beni di proprietà di Mario Strano, 55 anni, pluripregiudicato attualmente in carcere, appartenente alla cosca mafiosa Cappello-Carateddi a Catania, sono stati sequestrati dagli agenti della guardia di finanza del locale comando provinciale. I beni hanno un valore complessivo di circa 1 milione di euro.

Sigilli sono stati posti ad un immobile nel centro storico di Catania e poi ad un autoveicolo, la società SC logistica srl operante nel settore dei trasporti e l’intero patrimonio aziendal costituito, tra l’altro, da 17 automezzi tra semirimorchi e motrici.

I beni nella disponibilità di Strano sarebbero stati frutto di un’attività illecita. La pericolosità sociale del proposto è stata ricavata dai suoi innumerevoli precedenti di polizia, per rapine, ricettazione, porto illegale d’armi, condanne per mafia (prima come facente parte de clan Santapaola, successivamente transitato al clan Cappello-Bonaccorsi) nonché dale analisi delle intercettazioni telefoniche che lo hanno riguardato e dalle sue innumerevoli frequentazioni con altri pregiudicati.  Strano era stato ultimamente arrestato il 23 giugno scorso nell’operazione Camaleonte insieme ad altri numerosi esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi, per i reati di associazione mafiosa e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’analisi economico-finanziaria svolta dai matrimonialisti della divisione anticrimine e della squadra mobile dela questura ha permesso di accertare che i beni sequestrati, benché formalmente e fittiziamente intestati a terzi, erano riconducibili a Strano, nonostante non disponesse delle risorse economiche per giustificarne l’acquisizione.

L’analisi dei flussi finanziari entrate-uscite, sviluppata anno per anno tra il 2017 e il 2019, ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi del proposto e del suo nucleo familiare e, quanto fittiziamente intestato a terzi, ma nella disponibilità di Strano.

Dalle indagini è emerso che Strano, dopo il sequestro della società Catasped nel 2017, per non perdere importanti clienti di rinomate ditte del Nord, aveva “suggerito di creare un’azienda nuova” intestandola al figlio di un collaboratore efficiente della stessa società, creando di fatto la società oggetto del sequestro di oggi.

Il tribunale ha ritenuto che la società SC Logistica srl (2018) non fosse mai stata reale ed effettivamente nella disponibilità dei due intestatari fittizi, uno dei quali, nel corso di una conversazione telefonica intercettata dagli investigatori, veniva etichettata quale segretaria, segno inequivocabile che la stessa all’interno dell’azienda, rivestiva un ruolo ben diverso da quello della titolare.

In un’altra circostanza la stessa manifestava l’intenzione di volersi “dimettere dall’impiego” presso la società, come conseguenza di un rimprovero ricevuto da Mario Strano a seguito del quale la donna, sentendosi offesa, affermava che “non valeva la pena correre quei rischi per 900 euro”.

Questi e altri elementi hanno convinto il tribunale che la SC logistica fosse riconducibile fin dalla prima costituzione a Mario Strano, che la gestiva personalmente, impartendo direttive anche sull’assunzione di operai fino a pochi giorni prima del suo arresto, avvenuto nel giugno 2020, o attraverso diretti familiari. L’analisi finanziaria sulla famiglia Strano ha portato a ritenere che anche l’immobile nel centro storico di Catania e l’auto, entrambi intestati a familiari, fossero stati acquistati con la provvista frutto di attività illecita.

 

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