A 32 ore dalla spettacolare eruzione dell’Etna di due giorni fa dal cratere di Sud-Est, “a muntagna” continua ad essere un vulcano inquieto. Nuovo fenomeno parossistico la notte scorsa, caratterizzato da alte fontane di lava che hanno raggiunto i 700 metri di altezza e colate di lava dirette principalmente verso la Valle del Bove, ma anche verso sud-ovest e una densa colonna eruttiva carica di cenere e lapilli.
Cenere e lapilli, spinti dal vento di sud-est, hanno raggiunto i centri di Zafferana Etnea, Fleri e Acireale. Il fenomeno, osservato dagli esperti dell’INGV di Catania e durato alcune decine di minunti, si è concluso poco prima delle due di notte ed è stato anticipato dalla fuoriuscita di alcune colate. I flussi lavici sono ancora in lento avanzamento, ma non più alimentati.
Quella principale si sta espandendo sul fondo della desertica Valle del Bove ad una quota poco sotto 2.000 metri, avendo percorso circa 4 chilometri. Un flusso più piccoli diretto verso la Valle del Leone è lungo circa 1 km con un fronte a quota 2.900 m circa. Un ulteriore trabocco è avvenuto sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, alimentando una piccola colata verso sud-ovest.